Pesantissima l’accusa: truffa ai danni dello Stato per appropriazione indebita di oltre un milione di euro. Nei guai l’ex sindaco di Grottaferrata Gabriele Mori che da ex dirigente Inps aveva chiesto ed ottenuto la pensione di vecchiaia pur continuando a lavorare alle dipendenze dell’Enpaia, l’Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura. Ente del quale in tutti questi anni Mori è stato direttore, figura decisamente in evidenza. Secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle di Frascati Mori avrebbe percepito somme non dovute tra il 2001 e il 2012 anche grazie al fatto che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, all’atto della presentazione della domanda di pensione non risultava nell’estratto conto contributivo alcun veramente versato relativamente al rapporto di lavoro in corso. Mori – cui l’Inps ha bloccato immediatamente l’erogazione degli emolumenti – è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Roma per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato mentre il Gip ha disposto il sequestro tra beni immobili e conti correnti di 400mila euro. Il funzionario pubblico dovrà anche vedersela con la Procura Regionale della Corte dei Conti per il danno all’Erario.
Nella giornata di ieri, ormai sulla bocca di tutti, l’ex sindaco con una lettera all’Enpaia confermando di considerarsi nel pieno diritto di ricevere la pensione così come avviene dal 2002 e come confermato (con aumento) nel 2006, ha presentato le proprie dimissioni da direttore. «La necessità di far valere le proprie ragioni e l’onestà del proprio comportamento nonché preservare l’Enpaia da possibili difficoltà, mi inducono a presentare le proprie dimissioni chiedendo un formale riconoscimento del Consiglio su la professionalità svolta come Direttore e sulla bontà dei risultati conseguiti in questi 12 anni», ha scritto Mori. La situazione dell’ex sindaco, caduto come detto l’anno scorso al culmine di una lunga crisi politica e di fortissimi contrasti col Pd, proprio partito di maggioranza, appare comunque complicata. «Mi si vuole far passare come un furfante – dice – mentre in realtà l’errore è stato dell’Inps. L’istituto era a conoscenza della legge del 2001 sui doppi redditi che impone che tra le due erogazioni ci sia almeno un giorno di interruzione: cosa che io ignoravo. Se ci sono somme che ho indebitamente percepito non è per mia responsabilità».
Il tutto arriva a due giorni dalle elezioni Amministrative.