Prima di cercare nei bambini e nei ragazzi presunte patologie neuroemotive e tentare diagnosi sempre più precise, anticipate, definite, psichiatriche. E prima di etichettarli come malati occorre avere il buonsenso di verificare se la loro educazione è corrispondente all’età e ai bisogni di crescita. In questo senso è fondamentale riuscire a restituire a genitori e insegnanti potere, funzione e responsabilità. Perché etichettare i figli e conseguentemente medicalizzarli è una pratica rischiosissima, oggi sempre diffusa.
«Desidero ringraziare la Coopselios, Alessandra Pitaro e il prof. Daniele Novara, per aver voluto organizzare qui a Frascati un incontro dedicato all’importanza dei bisogni evolutivi dei bambini in relazione alle diverse stadi evolutivi – dichiara l’Assessore alle Politiche Sociali Alessia De Carli -. Si tratta di temi che genitori ed insegnanti hanno il dovere di approfondire, per fronteggiare la complessità dei percorsi educativi di bambini e ragazzi».