“Eccezionale evento meteorologico”. Con questa definizione il Consorzio di Bonifica dell’Agro pontino (ente deputato al monitoraggio e alla manutenzione di fossi e canali) descrive quanto accaduto domenica 25 novembre. Una giornata drammatica per il territorio: dal crollo di parte della carreggiata sulla Pontina, all’altezza di Terracina, all’esondazione del fiume Sisto e al conseguente allagamento delle campagne e della città di Pontinia. Il Consorzio fa sapere che, per capire quanto è accaduto, i propri tecnici hanno effettuato analisi e rilevazioni, con il supporto del professor Francesco Cioffi dell’università Sapienza di Roma.
“A seguito dell’allerta meteo della Protezione civile (codice arancione) erano state adottate tutte le misure finalizzate al contenimento dell’evento tra cui apertura delle paratoie per consentire il deflusso, esercizio degli impianti idrovori e sorveglianza dei canali”, assicura il Consorzio. In quelle ore è stato attivato anche il sistema di monitoraggio del reticolo idrografico che, incrociando i dati con quelli dell’Arsial, ha dato un esito preoccupante: “Dalla loro analisi è emerso che sull’intera area interessata dai fenomeni di esondazione si sono verificate piogge di intensità variabile, dai 82,2 mm a 137,2 mm nell’arco di 24 ore, come confermato dalle registrazioni delle stazioni pluviometriche di Pontinia e Sabaudia. Inoltre, come evidenziato dalla stazione pluviometrica installata presso l’impianto idrovoro di Mazzocchio, si è verificato un picco eccezionale di precipitazione di 26 mm in un’ora, dalle ore 06:00 alle ore 07:00 del 25 novembre. Tali precipitazioni sono tra le massime mai registrate nella pianura pontina“.
Ecco, secondo il Consorzio di Bonifica, che cosa è accaduto in quelle drammatiche ore: “Le condizioni di imbibizione del suolo prodotto dalle piogge verificatesi nei giorni precedenti l’evento estremo del 25 novembre hanno incrementato le acque di ruscellamento e le conseguenti portate di piena. In concomitanza delle forti piogge inoltre si è registrato un innalzamento del livello marino dovuto al vento di scirocco e all’alta marea che hanno ulteriormente aggravato le condizioni di deflusso dell’intera rete drenante, ostacolando il regolare deflusso verso il mare. A fronte dell’eccezionalità dell’evento i tecnici del Consorzio si sono prodigati effettuando tutte le manovre necessarie per contenere i fenomeni di allagamento coordinandosi, sotto la regia della Prefettura, con la Protezione Civile. In particolare, su richiesta della Prefettura, i tecnici sono intervenuti anche per contenere le tracimazioni del fiume Sisto benché non di propria competenza. Allo stato la situazione sta lentamente tornando alla normalità grazie al miglioramento delle condizioni meteomarine”.