“Tutte le famiglie che mandano i propri figli nelle scuole pubbliche di Pomezia pagano il servizio mensa in base alla fascia di reddito, non certo in base al menù scelto dalla mamma per il figlio come invece vogliono far credere piddini e giornalisti”, tuona Fucci. “Alcune mamme, è loro diritto, preferiscono che il figlio non mangi un dolce preconfezionato e vogliono la possibilità di potergli dare un dolce fatto in casa da consumare a scuola. I prezzi riportati dai giornali non rappresentano il costo per le famiglie, ma il costo per il Comune nei confronti della ditta appaltatrice. Se la mamma non vuole che il figlio non mangi un dolce confezionato semplicemente non la compriamo ed evitiamo uno spreco, il costo per la famiglia invece è calcolato in base al reddito. Una famiglia con grave disagio economico pagherà meno di 50 centesimi per ogni pasto, merenda inclusa per il primo figlio e meno di 25 centesimi a partire dal secondo figlio. La merendina a Pomezia è garantita per tutti, anche per i giornalisti pagati per scrivere balle. Se la volete basta chiedere: a Pomezia ce n’è per tutti”. Possibile che tutti i giornalisti, nessuno escluso, abbiano capito male?
Merendina a Pomezia garantita per tutti
La guerra delle merendine a Pomezia: il Sindaco grillino dice la sua versione
“La merendina a Pomezia è garantita per tutti”. Il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci dice la sua sul caso del dolce al pranzo della mensa scolastica, diventato un caso nazionale. Fucci usa facebook e youtube per fare “chiarezza” e attaccare la stampa “rea” di aver montato il caso. Tuttavia, l’interpretazione che Fucci dà del bando per la mensa è ben diversa da quello che è scritto proprio nel bando.
23/05/2014
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