La ‘Cittadella dello sport disabili’ di Roma costata 15,7 milioni di euro pubblici ancora non funziona. Esattamente il contrario di quanto annunciato dalle autorità che l’hanno inaugurata più di un anno fa. Parliamo dell’ambiziosa struttura sportiva ampia sette ettari interamente dedicata allo sport amatoriale e agonistico per disabili. È situata a Roma, nel cuore del quartiere Eur, in via delle Tre Fontane, accanto al parco giochi Luneur. «Qui (al Centro sportivo dell’EUR, ndr), facciamo solo nuoto e atletica. Magari in futuro anche altre cose, ma più in la». Allora – domandiamo – può indicarci il calendario dei corsi di nuoto o atletica attivi al momento? «I corsi non sono attivi, ma penso che partiranno a breve. Ma sempre con l’anno nuovo. Almeno così immagino. Aspetti un mesetto. A fine novembre, ci richiami. Magari sapremo dirle di più. È inutile – conclude – che viene adesso che la scuola sta ferma». È la conversazione telefonica, decisamente desolante, che Il Caffè ha intrattenuto con la segreteria del Cip dell’Eur a fine ottobre.
LE PROMESSE DELLE AUTORITÀ
La struttura è stata inaugurata il 25 settembre 2017 alla presenza di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, Luca Lotti, ex Ministro dello sport del Governo Renzi, Virginia Raggi, prima cittadina di Roma, Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, e infine Giovanni Malagò, presidente del Coni. «Nel Centro di Preparazione Paralimpica sarà possibile praticare diverse discipline sportive – promisero le autorità pubbliche quel giorno – fra cui tennis, torball, goalball, calcio, calcio a cinque, nuoto, scherma, atletica, tennis da tavolo e danza moderna». Ma nel centro sportivo dell’Eur, di tutti questi corsi sportivi non si intravede ancora nemmeno l’ombra.
LA STRUTTURA IN PILLOLE
L’impianto è di proprietà in parte del Comune di Roma e in parte di Eur s.p.a., società partecipata per il 90% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e per il 10% da Roma Capitale. Ad oggi, sono stati realizzati la piscina, il fabbricato con gli uffici e gli spogliatoi, l’area ristoro, la pista di atletica, il campo di calcio a 11, i campi da tennis e quelli per il calcio a 5, un’area ristoro, uffici e spogliatoi. Completati anche i parcheggi e l’area esterna. Il progetto prevede anche una fase bis, ovvero la realizzazione di altri edifici, con un costo extra di 6,5 milioni di euro. Un palazzetto polifunzionale, ossia un nuovo palazzo dello sport per disabili, e una foresteria per i futuri ospiti della struttura. L’impianto non è gestito da Roma Capitale ma dal CIP, il Comitato Italiano Paralimpico, che ne detiene la concessione. È lo stesso Comitato a stipulare accordi con le varie Federazioni sportive per regolamentare le attività. Ad agosto, il Cip ha pubblicato un avviso rivolto alle società e associazioni sportive interessate ad usufruire della struttura, scaduto il 15 settembre. Ma da allora, ancora nulla è cambiato.
“LE STRUTTURE SONO PIENAMENTE ACCESSIBILI”
“La “Cittadella dello sport disabili” – riporta un comunicato stampa del 18 settembre 2017 del Cip, Comitato Italiano Paralimpico – è la sola struttura italiana interamente dedicata agli sportivi normodotati e a quelli disabili. La pratica sportiva costituisce uno dei fiori all’occhiello del nuovo impianto. Le strutture sono pienamente accessibili. Punto di svolta nella politica sportiva del Comitato Italiano Paralimpico (Cip), il Centro costituisce un prototipo unico nel suo genere, grazie alla completa accessibilità alle attività sportive, ai percorsi interni all’impianto, agli spogliatoti, al bar e al ristorante. L’auspicio espresso dal Cip è di poter estendere questa esperienza anche al nord e al sud della penisola per facilitare le occasioni di incontro fra normodotati e disabili, rendendo così più efficace l’inclusione sportiva e sociale”.
RADUNI, TORNEI ED EVENTI-SPOT, MA NIENTE DI PIÙ
Sono innumerevoli gli eventi che si sono tenuti nella struttura dal momento in cui è stata inaugurata, ma si tratta di raduni, tornei ed eventi spot. L’ultimo tra questi si è tenuto lo scorso 28 settembre per festeggiare la giornata nazionale dello sport paralimpico, a cui ha preso parte anche il campione del mondo di sciabola, categoria B, plurimedagliato delle Fiamme Oro, Alessio Sarri. Niente a che vedere però con l’avvio di una normale programmazione dei corsi sportivi per disabili che è uno dei motivi principali per cui è stata costruita la struttura.
DOMANDE PER COMUNE, CIP, EUR SPA E MINISTERO DELL’ECONOMIA E FINANZE
Quali sono i motivi che stanno ritardando l’avvio pieno e completo della Cittadella della sport disabili di Roma-Eur?
Quando partiranno i corsi sportivi? é prevista anche una seconda fase di lavori da 6,5 milioni di euro? Sono le domande che abbiamo inviato a Daniele Frongia e Angelo Diario, rispettivamente Assessore e Presidente della Commissione Sport di Roma; Juri Stara e Luca Pancalli, segretario generale e presidente del CIP, Comitato Italiano Paralimpico; Alberto Sasso, presidente di Eur spa; Giovanni Tria, Ministro dell’economia e delle Finanze.
«A Roma non c’è una piscina pubblica per disabili»
«Attualmente nessuna delle 30 piscine comunali di Roma è attrezzata per ricevere disabili (ovvero dotata di un apposito braccio meccanico, ndr), neppure quella del Foro Italico». Parola di Dario Dongo, avvocato, membro del Comitato Direttivo di Disability Pride Italia, paraplegico da 3 anni e mezzo. «Solo due le eccezioni – prosegue Dario – la piscina privata di via delle Rose, ma aperta solo d’estate. E la piscina del Centro Federale Natatorio di Ostia, costruita per i mondiali del 2009, ma scomoda da raggiungere da Roma città. Tanto per intenderci, a Milano tutte le 27 piscine comunali hanno gli appositi sollevatori per immettere i disabili in acqua. L’acqua è un elemento fondamentale, l’ambiente ideale per fare esercizio fisico per i tipi di disabilità, a cominciare da tetraplegie e paraplegie. La piscina interna al centro dell’Eur è tra l’altro piena d’acqua, completamente funzionante, pure riscaldata, ma è ancora chiusa. Al danno si aggiunge la beffa: la piscina dell’Eur – aggiunge il legale – è lunga solo 25 metri, quindi non può essere utilizzata da atleti professionisti, a differenza dalla struttura di Ostia».