Gli agenti, in collaborazione con i carabinieri della Stazione di Velletri, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e perquisizioni domiciliari, a carico di Rosalba Falchi, 50 anni e Emma Di Lorenzo di 56 anni, entrambe residenti ad Anzio, in quanto gravemente indiziate di essere le autrici di almeno una decina di episodi di truffa in danno di persone non più giovanissime, commessi a Latina ed in alcuni Comuni dei Castelli romani.
Il modus operandi delle due truffatrici consisteva nel raggirare le proprie vittime facendo credere loro che potevano essere destinatarie di una congrua somma di danaro (fino a 50mila euro), a fronte dell’adempimento di alcune spese notarili ammontanti ad alcune migliaia di euro, che potevano essere pagate con denaro contante ma anche oggetti in oro e preziosi.
Le ignare vittime, abilmente raggirate con artifizi, effettuavano il pagamento richiesto accecate dal facile guadagno, dando fondo ai propri averi, scoprendo poi in seguito di essere state truffate, cadendo nello sconforto.
A seguito dei gravi indizi raccolti dai due uffici investigativi, è stato emesso un decreto di perquisizione domiciliare e un’ordinanza di custodia cautelare da parte della Procura della Repubblica di Velletri a carico delle due donne, poste agli arresti domiciliari.
Nel corso delle perquisizioni, sono stati rinvenuti oggetti in oro opportunamente occultati in alcuni capi di biancheria ed un telefono cellulare ancora imballato, sospettati di essere il provento del reato di truffa che aveva dato origine alle ordinanze di custodia, nonché i vestiti utilizzati in questo capoluogo, identici a quelli indossati in alcune circostanze da una delle truffatrici.
Oltre alle due donne, è stato indagato anche A. D., 41enne coniuge albanese di Rosalba Falchi, in quanto accusato di concorso nell’occultamento del bottino, presso una abitazione ad Anzio.
Sono in atto ulteriori indagini in merito all’individuazione di vittime del gruppo delinquenziale.
È importante che i cittadini segnalino tempestivamente alle forze dell’ordine qualsiasi comportamento sospetto o inusuale, ricordando nel contempo di adottare alcune semplici precauzioni, quali: non far entrare in casa sconosciuti; non cedere all’idea di facili guadagni; non consegnare denaro o preziosi nelle mani di persone sconosciute, in quanto pagamenti genuini ed atti legali, non prevedono tale modalità di corresponsione; tenersi aggiornati mediante la consultazione della stampa o dei media sulle modalità di attuazione di questo tipo di reati, per riconoscere qualsiasi tentativo di truffa.