Confermate dunque le condanne a 10 anni di reclusione per il capo dell’organizzazione criminale, Costantino Cha Cha Di Silvio, difeso dagli avvocati Angelo Palmieri e Gaetano Marino, a 3 anni e 4 mesi per Gianluca Tuma, il volto imprenditoriale del gruppo, difeso dall’avvocato Tognozzi, a quattro anni e mezzo per il “soldato” Angelo Morelli, difeso dall’avvocato Marino, a due anni e mezzo per il carabiniere Fabio Di Lorenzo, di Aprilia, una talpa del sodalizio, difeso dall’avvocato Di Nardo, a 5 anni e 4 mesi per Davide Giordani, difeso dall’avvocato Oreste Palmieri, a un anno e tre mesi per Alejandro Bortolin, e a 4 anni e mezzo per Ionut Necula, uno dei romeni accusati dei furti nelle ville, tra cui quella dell’ex deputato Pasquale Maietta. Annullata, con rinvio alla Corte d’Appello di Roma, solo la condanna per Riccardo Pasini, difeso sempre dall’avvocato Marino, che già in secondo grado era stato assolto dall’accusa di essere parte dell’associazione per delinquere e si era visto ridurre la pena a due anni di reclusione.
Il Tribunale di Latina, il 24 giugno 2016, aveva condannato nove imputati a un totale di 41 anni e mezzo di reclusione.La II sezione della Corte d’Appello di Roma, lo scorso anno, aveva poi assolto Alexander Prendi, ridimensionata la posizione di Pasini, che secondo l’accusa riceveva “soffiate” da un poliziotto corrotto e le riferiva all’organizzazione criminale, e ridotto le pene per Giordani, assolvendolo dall’accusa di spaccio di un chilo di cocaina, Cha Cha, Morelli e Bortolin, difeso dall’avvocato Alessia Vita e accusato di gestire un giro di spaccio all’ombra della sede degli ultras del Latina Calcio.
Sempre in “Don’ttouch” inoltre già definitive anche le condanne degli imputati appartenenti alla cosiddetta ala militare dell’associazione per delinquere che in primo grado hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato e in appello hanno optato per il concordato, una sorta di patteggiamento: quattro anni e mezzo di reclusione per Francesco Viola e Giuseppe Travali, sette anni per Salvatore Travali, sette anni e mezzo per Angelo Travali e cinque anni e mezzo per Antonio Giovannelli. Per gli altri che hanno scelto l’abbreviato deve invece ancora pronunciarsi la Cassazione, che dovrà esprimersi anche sul ricorso della pubblica accusa contro l’assoluzione in appello del poliziotto Carlo Ninnolino.