“I Lorenzin, la famiglia numerosa di Giocondo e Maria, vivono nel trevigiano con un contratto di lavoro a mezzadria, oppressi ogni anno dal timore che il padrone non lo rinnovi. Pur lavorando duramente, vivono in condizioni miserabili e quando vengono a conoscenza della possibilità di trasferirsi in Piscinara, nell’Agro Pontino, decidono di lasciare la loro terra di origine in cerca di miglior fortuna.
Sarà la nipote Ester, molti anni dopo, a compiere un faticoso lavoro per superare la crisi di identità che le aveva causato l’aver interiorizzato così tanto la lacerazione dei nonni e dei genitori, seguita al loro arrivo in Agro Pontino. Saprà, così, far fiorire un senso più maturo di appartenenza, donandosi una memoria fatta d’amore per questa originale terra, ponte di passaggio, luogo di incontri nuovi e nuove opportunità. Ester si farà custode di un prezioso passato convincendosi a lasciare aperta la porta al futuro, dove spira un vento che sa di fresco. Un romanzo scritto dall’interno di un podere che ci conduce in una accattivante «passeggiata» negli animi dei coloni”.
Nell’incontro alla Feltrinelli affiancheranno l’autrice, oltre Dario Petti direttore della Atlantide editore, altri due discendenti di coloni veneti, di più giovane generazione, Francesco Toldo dell’associazione Domusculta Sessana di Borgo Podgora tra i sodalizi più longevi e impegnati nella cura della memoria del mondo colonico ed Emanuele Fantinato, tra gli amministratori della Cantina Santa Maria, azienda vinicola sorta nel 1960 ad opera di coloni veneti, i cui vini portano i nomi caratteristici della terra pontina e la serata terminerà proprio con una loro degustazione.