Sindaco, in questi giorni ha pensato di dimettersi?
«Posso averci pensato, anche prima di questi giorni, non perché senta di aver fallito un obiettivo ma perché amministrare questa città è veramente difficile. È un pensiero dettato da problemi amministrativi, e non politici, che si possono sempre superare con il buonsenso e il dialogo».
Possiamo escludere, quindi, una conclusione anticipata di questa amministrazione dopo le dimissioni di Colucci?
«Nel modo più assoluto, noi andremo avanti. Mi sento di dire che il gruppo del Movimento 5 Stelle si è unito ancora di più, pur nelle difficoltà. Giovanni Colucci era apprezzato da tutti e tutti gli hanno chiesto di tornare sui suoi passi. Lui non è dell’idea, considera il suo un percorso concluso. Capisco la sua decisione anche se vorrei che non l’avesse presa: come assessore al Bilancio ha fatto un ottimo lavoro e ha percorso egregiamente, secondo noi, l’unica strada possibile per risanare questo Comune».
Si riferisce al dissesto?
«Mi riferisco al dissesto e non solo. Abbiamo scritto il bilancio con rigore, basandoci su entrate reali e non su fantasiosi incassi tanto per far risultare i conti in ordine. Siamo riusciti a ripristinare servizi importanti che erano stati depennati, come l’assistenza scolastica e il trasporto. Abbiamo ancora molto da fare, i problemi che ci aspettano sono tanti».
Per esempio il fatto che lei è rimasto con solo due assessori in giunta.
«Sono rimasto con due assessori, sì. Sto lavorando anche su questo: presto la squadra sarà arricchita con i delegati a due aree amministrative rimaste scoperte, e la cui mancanza si sente di più. Mi riferisco all’area tecnica, che tra l’altro ha finalmente il dirigente, e al sociale».
Ha scelto persone di Ardea?
«Sono persone che provengono da questo territorio».
Ha condiviso la selezione dei nuovi assessori con il gruppo consiliare?
«Gli stessi consiglieri di maggioranza mi stanno dando suggerimenti sulla scelta da fare. Conoscono bene le difficoltà nel trovare le persone adatte a ricoprire delicati incarichi amministrativi».
Si dice che le defezioni dei suoi assessori siano dovute a un presunto rapporto problematico della giunta con la maggioranza. Il suo è un tentativo di bilanciare gli equilibri?
«Non si tratta di bilanciare ma di condividere le scelte. Alcuni consiglieri avrebbero gradito più rapidità nel raggiungere obiettivi di amministrazione, ma il Comune di Ardea è una macchina rotta che deve ripartire. Più passa il tempo, più ci si accorge che bisogna fare i conti con i mezzi, anche economici, che si hanno a disposizione. È Ardea in questo senso ne ha veramente pochi. Sarà un percorso lungo ma che affronteremo con decisione».
Qual è l’obiettivo che si è posto per il prossimo futuro?
«Sicuramente quello del trasferimento della casa comunale: la situazione degli uffici va assolutamente risolta. Serve una sistemazione degna per i lavoratori e luoghi adatti a ricevere i cittadini. I nostri uffici comunali, salvo poche eccezioni, non sono adeguati. Per migliorare la situazione ho già dato indirizzo per la riapertura della delegazione comunale di Tor San Lorenzo».