Il noto flautista, accademico e direttore d’orchestra pontino – che con la sua musica ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo – aveva proposto il progetto nel lontano 2002. Da lì in poi, un finanziamento regionale di circa 2,5 milioni ottenuto nel 2006 e rispedito al mittente, poi un intervento di manutenzione straordinaria costato 30 mila euro voluto dalla giunta Di Giorgi nel 2015, quando è avvenuta la consegna di un sesto dell’intera area, dove ora sta iniziando a prendere vita l’archivio.
Spazio ancora in uno stato embrionale, privo ancora di qualsiasi certificazione di agibilità, antisismica e antincendio, nonché di un via libera da parte della Sopraintendenza. La sterzata è arrivata nel 2016 con il bando del Mibact “I Cantieri della Musica” dove il Comune ha ottenuto nuovamente 2 milioni di euro, confermati poi dal governo Gentiloni nella programmazione strategica nazionale “Grandi Progetti Beni Culturali 2019”, da destinare appunto alla realizzazione di una sorta di biblioteca della musica. Libri, spartiti, fotografie, programmi locandine, articoli di stampa, dischi, filmati: è il variegato repertorio da 120 tonnellate (di cui la metà in arrivo) reso possibile da donatori illustri, tra i quali è presente anche l’ex-senatore Claudio Moscardelli, che ha donato la collezione di musica italiana di Gabriele D’Annunzio. Un archivio che, informatizzato e arricchito, darà vita al cosiddetto Dizionario della Musica in Italia. “Un vero e proprio dizionario formato da oltre 300 mila voci sulla storia della musica italiana dal Medioevo fino ad oggi”, ha spiegato il maestro Paradiso. “Un unicum al mondo, un primo tentativo creare un archivio della musica che abbia dei confini nazionali, quindi più ricco e dettagliato rispetto a banche dati che attualmente si muovono su scala mondiale.”