Chi ben conosce quei tratti di strada, perché costretto a percorrerli da pendolare tutti i giorni o quasi, può dirsi – al netto di fatali distrazioni – salvo. Tutti gli altri, con ogni probabilità, no. Si parla dei due autovelox “fantasma” installati sulla Pontina, in entrambe le direzioni, all’altezza del Centro Commerciale Aprilia 2. Non perché fatiscenti o disattivi, tutt’altro («Sono funzionanti e, sfortunatamente, fin troppo utilizzati», ci assicurano dalla Provincia di Latina) ma perché ricoperti quasi del tutto dalla vegetazione che invade lateralmente la carreggiata e, di fatto, divenuti ormai invisibili. La laconica conferma della Provincia, secondo cui gli apparecchi lavorerebbero (nostro malgrado) fin troppo, è presto spiegata: senza una costante quanto necessaria manutenzione, l’indesiderata foto è pressoché inevitabile per chi si imbatte da quelle parti senza esserne a conoscenza, di notte come di giorno. Ciò crea un pericolo non da poco – in una strada, la SR148, già tormentatissima di suo – sia per il malcapitato automobilista che per i veicoli che lo seguono: alzi la mano, infatti, chi resisterebbe al riflesso condizionato di affondare il piede sul freno, vedendosi spuntare un autovelox all’ultimo istante e provando così a rallentare in extremis per evitare la contravvenzione. In molti, peraltro, si chiedono come facciano le piante a non ostruire la visuale della fatidica foto, consentendo certo la rilevazione della velocità ma intralciando evidentemente l’identificazione della targa, col rischio di invalidare la multa destinata al mezzo trasgressore. Inoltre, è ufficiale la taratura dei suddetti autovelox nell’ordine dei sessanta chilometri orari, come confermatoci dalla Polizia Provinciale, dopo l’abbassamento del precedente limite di velocità corrispondente ai canonici novanta consentiti su strade extraurbane secondarie. Un’ulteriore beffa per gli automobilisti, ancora scottati della discussa “soluzione tampone” adottata negli scorsi mesi da Astral per ridurre gli incidenti, in luogo dei necessari lavori di manutenzione per tappare le voragini sul manto stradale, ricostruire i guardrail e implementare l’illuminazione. Adeguarsi è l’unica logica conseguenza, avvalorata dalla segnaletica verticale di 60 km/h che precede l’apparecchio: quella sì, almeno, risulta chiara e ben visibile.
Manuel Gavini