Novità rilevanti sul fenomeno dell’acqua marrone intorno al 20 agosto, tra Pomezia e Ardea, arrivano da Arpa Lazio che circa un’ora fa ha pubblicato un aggiornamento sulle analisi effettuate in quei giorni. L’Agenzia regionale di Protezione Ambientale fa sapere che è confermata la fioritura algale della Fibrocapsa Japonica, responsabile della colorazione giallo-marrone dell’acqua che si era verificata alla fine di agosto, ma l’elemento di novità è che dalle analisi emerge anche una consistente contaminazione fecale in alcuni fossi della zona.
La conta del batterio Escherichia Coli, infatti, al fosso di Incastri superava 12mila UCF/100ml; alla foce del fosso Cavallo Morto era a 6700 mentre in corrispondenza del ponte di via Ardeatina 420; nel Rio Torto 1120; alla confluenza tra il fosso dell’Incastro e un altro fosso proveniente dai Castelli Romani 550. Sono state rilevate, inoltre, “concentrazioni significative di nutrienti”. Da sottolineare il fatto che, dalle analisi effettuate sui depuratori, non sono state riscontrate particolari anomalie.
“L’analisi congiunta dei dati relativi ai depuratori e ai campioni prelevati alla foce dei fossi – conclude Arpa in un rapporto inviato ai sindaci di Pomezia e di Ardea – portano a supporre che la presenza di significative quantità di nutrienti nei corsi d’acqua potrebbe essere dovuta alla possibile presenza nel bacino imbrifero di acque reflue non trattate”.