“Le statistiche sulle cause di morte costituiscono la principale fonte per definire lo stato di salute di una popolazione e per rispondere alle esigenze di programmazione sanitaria di un paese”. Recita così la didascalia che accompagna la tabella dati sulle cause di morte sul sito dell’Istat. Nella monografia che dipinge l’andamento dei decessi dal decennio 2003-2014, ci sono due specifici indicatori particolarmente funzionali nell’offrire un variegato spaccato sulla stato socio-sanitario del Belpaese: i decessi a causa di tumori e la mortalità infantile (decesso entro il primo anno di età). Il primo, attraverso i numeri di quella che è la seconda causa di morte in Italia dopo le patologie del sistema circolatorio, fornisce una significativa analisi sui fattori ambientali che possono interferire in maniera critica sullo stato di salute degli abitanti del territorio. La mortalità infantile invece, che nel meridione raggiunge valori fino al 30% rispetto al Centro e al Nord, ha proporzioni maggiori nelle province dove i livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea) si discostano dai parametri stabiliti dal Ministero della Salute. La fotografia scattata tenendo conto dei valori forniti dall’Istituto nazionale di statistica è sicuramente un’immagine in chiaroscuro per il Lazio. Si passa da cifre, per quanto riguarda i decessi per tumore, sotto la media nazionale per le provincie di Rieti (7,4 decessi ogni 10 mila abitanti) e Viterbo (8,9), che si confermano in linea anche sui numeri della mortalità infantile, rispettivamente 2,7 e 2,8 “contro” una media nazionale di 2,8 decessi ogni 1000 bambini nati vivi. E si arriva a soglie più critiche come quelle della provincia di Latina e Frosinone, che raggiungono un numero di 9,9 decessi per neoplasie tumorali ogni 10mila abitanti. Di poco sopra la media, invece, Roma, con i suoi 9,2 decessi ogni 10mila residenti. Tra le neoplasie sviluppate nelle province di Roma e Latina, il tumore al polmone è il secondo per tasso di incidenza, il primo per mortalità. In questo senso, assume un peso maggiore il recente deferimento della regione Lazio da parte della Commissione Europea per il ripetuto sforamento dei paletti sulla qualità dell’aria. O ancora lo studio Eras del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio che ha rilevato un aumento dei tassi di incidenza e di mortalità per diverse forme tumorali nei pressi di discariche, inceneritori, Tmb sparsi tra le due province. Per la provincia di Latina è degno di nota anche il tema della mortalità infantile: con 3,5 decessi ogni mille bambini nati vivi fa registrare un tasso del 25% più alta rispetto alla media nazionale di 2,8, a cui si allinea invece la provincia romana; 3,1 infine è il dato della provincia di Frosinone. Se il gradiente sulla mortalità infantile tra Nord e Sud porta a puntare il dito contro livelli insufficienti di assistenza sanitaria, la probabilità che il decennio di “lacrime e sangue” del commissariamento della sanità laziale abbia avuto il suo peso su queste cifre, è tutt’altro che remota. Altro discorso (ed altro parametro indicativo per la valutazione delle condizioni di benessere di un territorio) quello degli incidenti stradali, in cui spicca come maglia nera Rieti con 1,6 morti ogni 10mila abitanti, cifra importante se paragonata agli 0,7 della media nazionale. Latina si “ferma” a 1,2, Roma a 0,7. L’ultimo rapporto Aci fa riferimento a dati dell’anno 2016 in cui nella provincia di Latina si sono registrati 1480 incidenti che hanno causato 48 morti; 16.608 a Roma con 234 decessi. Il motivo di questa paradossale differenza tra le due province risiederebbe nello condizione delle strade provinciali (sp), notoriamente più soggette ad incidenti stradali a causa soprattuto del cattivo stato di manutenzione dettato dalle esigue risorse degli enti provinciali, e su cui l’Aci pubblica specifici dossier.
DECESSI PER TUMORI (ogni 10mila abitanti)
Media nazionale 9,0
Roma 9,2
Latina 9,9
MORTALITÀ INFANTILE (decessi ogni 1000 bambini nati vivi)
Media nazionale 2,8
Roma 2,8
Latina 3,5
DECESSI PER INCIDENTI STRADALI (ogni 10mila abitanti)
Media nazionale 0,7
Roma 0,7
Latina 1,2