“Qualcosa è cambiato – spiega Fontana –, da un clima di assoluto entusiasmo e disponibilità, adesso siamo praticamente fermi. Avevamo previsto la riapertura per fine ottobre, ma gli interventi strutturali sono stati più complessi del previsto provocando dei ritardi comunque accettabili. Mancano però le garanzie finanziarie. Queste stanno venendo meno proprio ora che siamo alle fasi conclusive”. Con i lavori esterni in dirittura d’arrivo, le criticità riguardano gli interventi interni, una bazzecola rispetto al volume complessivo dell’opera.
A detta di Fontana, diversi protagonisti dell’iniziativa si stanno defilando. Qualche giorno fa il gestore ha incontrato anche il sindaco Giada Gervasi. “Ho avuto un colloquio proficuo con il sindaco, il quale ha espresso la volontà a collaborare e ha confermato l’impegno che l’Ente ha assunto con la determina dell’amministrazione Lucci”. Il provvedimento destina all’Augustus circa 200 mila euro spalmati su 10 anni, ma solo quando le proiezioni saranno riprese. Il supporto finanziario necessario ha però tempistiche attuali e non pare che il comune possa farsi carico di ulteriori impegni economici visti quelli già assunti tra cui l’organizzazione della 4 giorni di coppa del mondo di canottaggio ad aprile 2020.
Fontana non ci sta a veder naufragare il progetto iniziato nel 2015 dopo un percorso pieno di alti e bassi. “La rassegna estiva del 2017 all’Arena del Mare doveva rappresentare il lancio di presentazione del nuovo cinema e invece non ha mantenuto le aspettative tanto da terminare in anticipo. Il bilancio della kermesse ha risentito pesantemente dell’imposta del suolo pubblico definita nel periodo commissariale”. Ma a guardare la facciata restaurata del cinema in piazza del comune a Sabaudia, non si può pensare di deporre le armi proprio adesso. “Nonostante la situazione critica, mai come ora le condizioni restano ottimali per ripartire. Oltre alla determina comunale, il Mibact prevede la possibilità di rimborso del 60% per le spese sostenute per il rilancio dei cinema, e di un ulteriore 20% per le sale storiche come l’Augustus che è del 1934. Siamo quindi al fatidico “ora o mai più”. Per questo voglio lanciare un appello a imprenditori, uomini dello spettacolo, intermediari e istituti di credito che vogliono entrare a far parte del progetto e farsi parte attiva per riportare il cinema a Sabaudia, dove il grande schermo è di casa e manca ormai da troppo tempo”.