Nella mattinata di ieri un detenuto italiano di 45 anni ristretto in una sezione comune del vecchio padiglione, si è improvvisamente sentito male e trasportato presso l’ infermeria centrale del carcere dove subito dopo ha avuto ripetute crisi epilettiche tanto da indurlo ad avere un arresto cardiorespiratorio. La grande professionalità del personale sanitario ha rianimato il detenuto con il massaggio cardiaco riportandolo in vita. Il detenuto è stato trasportato con ambulanza e medico del 118 con urgenza presso il Pronto Soccorso dell’ Ospedale di Velletri dove è giunto in gravissime condizioni. A darne notizia sono i sindacalisti Carmine Olanda e Ciro Borrelli dell’ Ugl Polizia Penitenziaria che da sempre denunciano le gravose condizioni in cui si trovano a lavorare gli operatori penitenziari. Il detenuto in questione il giorno prima di questo accaduto si trovava ricoverato presso l’ Ospedale di Velletri – commenta Borrelli – era stato mandato dai Sanitari del Carcere perché affetto da gravi problematiche di salute già manifestati nei giorni scorsi. Non conosciamo le ragioni che hanno indotto il detenuto a firmare le sue dimissione dall’ Ospedale di Velletri pur essendo consapevole delle sue gravi condizioni di salute. Questa sua decisione si è rilevata critica per la vita. In questi ultimi tempi – denuncia Olanda – i detenuti ristretti a livello Nazionale sono arrivati a quota 59.135 – di cui 20.027 sono stranieri – a fronte di una capienza regolamentare di50.622 posti. Solo nel Lazio la popolazione detenuta ammonta a 6.400 – di cui 2.270 stranieri – a fronte di una capienza regolamentare di 5.270 posti. Molti detenuti oltre ad avere vari problemi di salute hanno anche problemi di natura psichiatrica, gestisti nelle normali sezioni dalla sola Polizia Penitenziaria quando dovrebbero essere gestiti dal personale sanitario e in luoghi adatti che non siano il carcere. Chiediamo al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – concludono i sindacalisti – di prendere una posizione sul ruolo che deve avere la Polizia Penitenziaria all’ interno degli Istituti di pena, se deve indossare una divisa o un camice bianco. Basta! Servono provvedimenti immediati e concreti.
16/09/2018