Quattordici senatori del Partito democratico hanno presentato una interrogazione alla presidenza del Consiglio dei ministri denunciando come “ormai da alcuni mesi nel nostro Paese si susseguono sempre più numerosi atti di violenza e aggressioni determinate da motivi razziali, che hanno come bersagli migranti stranieri e cittadini italiani”.
“Quest’ultimo episodio risulta particolarmente inquietante, perché proprio ad Aprilia il 29 luglio scorso un cittadino marocchino di 43 anni, scambiato per un rapinatore, è morto dopo essere stato inseguito e linciato da alcuni residenti”.
“La città di Aprilia – si legge nell’interrogazione che vede come primo firmatario Giovanni Pittella – soffre una grave crisi socio culturale, aggravata dalla complicata situazione economica di questi ultimi anni. Gli spari da una finestra che hanno raggiunto un cittadino straniero di colore vanno posti all’interno di tale contesto e valutati quale atto emulativo di analoghe violenze con motivazione razziale che si sono verificati recentemente in diverse altre parti del Paese”.
E ancora: “La sequenza di violenze contro gli immigrati, gli stranieri o contro cittadini italiani che presentano tratti somatici tali da poter essere identificati in una di queste categorie, dovrebbero destare grande preoccupazione nel Governo per la comune matrice razzista alla base di questi gesti di violenza e per il grave pericolo che tale fenomeno può arrecare alla vita delle persone, nonché all’ordine e all’incolumità pubblica; il Ministro dell’interno, direttamente responsabile sulla materia, non solo ha negato l’esistenza di razzismo in Italia sminuendo la gravità degli episodi, ma addirittura non ha mai preso alcuna posizione di esplicita condanna delle violenze degli ultimi mesi”.
Secondo i senatori del Partito democratico, il Governo dovrebbe lavorare “sulle cause primarie e profonde di questo susseguirsi preoccupante di episodi di violenza razzisti, per apprestare un intervento immediato che, ad Aprilia come nel resto del Paese, coinvolga tutti gli attori politici ed istituzionali nello sforzo di modificare linguaggio politico-sociale, specie quando di affrontano i problemi dell’immigrazione straniera in Italia e della convivenza civile nelle nostre aree urbane”.
I senatori chiedono al Presidente del Consiglio dei ministri se “non ritenga opportuno, di fronte al ripetersi sempre più frequente degli episodi di violenza con motivazione razziale che si vanno diffondendo in tutto il territorio nazionale, prendere una ferma posizione di condanna del fenomeno ed elaborare una specifica strategia per contrastare il dilagare della violenza e di altre forme di discriminazione razzista nelle nostre città; se non ritenga necessario, di fronte a quello che agli interroganti appare come il manifestato disinteresse del Ministro dell’interno per il problema, avvalersi delle prerogative e delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio per assumere direttamente un’iniziativa politica al fine di promuovere una campagna di comunicazione istituzionale su tutti i più importanti organi di informazione del Paese, volta a stigmatizzare socialmente il razzismo e la xenofobia e a condannare ogni forma discriminazione basata sul colore della pelle e sull’appartenenza a minoranze linguistiche e religiose”.