La notizia, unita alla paura dei presunti “rapitori di bambini”, è diventata di pubblico dominio in breve tempo: i tre sono stati rintracciati, due a Potenza e un terzo uomo ad Anzio, in provincia di Roma. I primi due, richiedenti asilo che vivono a Potenza, accompagnati in Questura hanno confermato di essersi fermati per qualche minuto nei pressi della scuola, di aver fatto due chiacchiere e di essere andati via prendendo l’ascensore di via del Popolo, ma hanno negato di aver girato dei video.
Mostratisi collaborativi, hanno mostrato anche le gallery dei loro cellulari in cui non c’era alcuna immagine dei bambini della scuola di Potenza. Stessa versione data anche dal terzo straniero, rintracciato dagli agenti del commissariato di Anzio. Una psicosi inutile e tre uomini sono subito finiti subito sotto accusa, nel mirino delle forze dell’ordine, nonostante non avessero fatto nulla.