Di seguito il comunicato del PC dei Castelli Romani.
Lunedì 10 settembre il Partito Comunista ha partecipato al presidio di protesta dei lavoratori Formalba, che devono essere retribuiti di undici mensilità.
La crisi della società Formalba, ex partecipata del Comune di Albano, è dovuta alle sconsiderate politiche clientelari operate dalle amministrazioni Mattei-Silvestroni (centrodestra) e Marini-Sementilli (centrosinistra), che con le loro scelte hanno portato al fallimento la società partecipata Albafor.
Al presidio di protesta, come Partito Comunista abbiamo spiegato ai lavoratori i disastrosi risultati riportati sul bilancio 2017 della società Formalba:
• 143 lavoratori sono senza stipendio da undici mesi (1.671.082 euro al 31/12/2017);
• I debiti verso l’INPS ammontano a 2.141.213 euro (di cui 588.108 euro da pagare entro il 2018);
• I debiti tributari sono saliti a 4.475.902 euro (di cui 1.814.751 euro da pagare entro il 2018);
• I debiti verso fornitori sono arrivati a 533.102 euro (tutti da pagare entro il 2018).
In pratica la società Formalba ha iniziato il 2018 con un debito complessivo di 9 milioni di euro, di cui 4,6 milioni di euro da pagare entro l’anno.
Dalla lettura della relazione allegata al bilancio 2017 abbiamo scoperto che la direzione Formalba ha concordato una rateizzazione del gigantesco debito tributario di 4,5 milioni di euro con l’Agenzia delle Entrate, sapendo di non avere alcuna possibilità di assolvere a tale impegno.
A causa dei mancati pagamenti delle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate, i pagamenti della Regione Lazio verso Formalba sono stati sospesi.
Si è mossa pure Equitalia, che ha già emesso a maggio e giugno 2017 due ipoteche sull’unico immobile di proprietà di Albafor (un piccolo garage ad Albano) per un importo complessivo di 1.315.919 euro.
12 banche e finanziarie hanno fatto indagini su Formalba, ma nessuno è disposto a finanziarla.
Neanche la società controllante di Formalba, la “Aless Don Milani”, ha ad oggi investito un solo euro in Formalba. Infatti, la “Aless Don Milani” ha ricapitalizzato Formalba con 550.000 euro al fine di evitarne il fallimento, utilizzando i soldi dei lavoratori (circa tre mensilità di stipendi).
Per la direzione Formalba gli stipendi dei lavoratori sono diventati il BANCOMAT da cui attingere per tamponare la situazione fallimentare.
Giovedì 14 settembre 2018 si terrà l’assemblea dei lavoratori Formalba.
L’unica strada percorribile da parte dei lavoratori è quella di adire alle vie legali per difendere il proprio diritto ad essere retribuiti, utilizzando lo strumento dei decreti ingiuntivi.
È ora di chiudere lo scandalo Formalba: il Partito Comunista dei Castelli Romani sta predisponendo una dettagliata denuncia alla Corte dei Conti e all’ANAC (l’autorità nazionale anticorruzione).
I lavoratori non possono accollarsi tutti i debiti della società Formalba rinunciando ad ulteriori stipendi (per risanare tutti i debiti di Formalba sarebbero necessarie ulteriori 44 stipendi dei lavoratori).
Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede ai lavoratori Formalba di decidere nell’assemblea di giovedì di utilizzare i decreti ingiuntivi per ridare dignità al lavoro, per fornire un esempio agli studenti Formalba, per riportare onestà ed efficienza nell’utilizzo dei soldi pubblici, per esigere un intervento diretto da parte della Regione Lazio nella gestione della formazione professionale nell’area dei Castelli Romani.