DI Alessandro Bellardini
Non soltanto Prima Squadra. In casa Pomezia Calcio stanno per scaldarsi i motori anche per quanto concerne tutto il movimento delle giovanili con la scuola calcio che, come da tradizione, rappresenterà il fiore all’occhiello del club di via Varrone. L’idea di una vera e propria “cantera rossoblu” che possa partire proprio dal settore di base è da sempre un “pallino” del patron Alessio Bizzaglia che sulla scuola calcio ha voluto investire personalmente in termini di metodologie all’avanguardia ed istruttori quanto più qualificati possibili. “Rispetto allo scorso anno – spiega al Caffè di Pomezia il Responsabile della Scuola Calcio Christian Fittante – abbiamo implementato, e di molto, diversi aspetti legati alle metodologie di allenamento. I ragazzi sosterranno non più due ma tre allenamenti a settimana di cui due con i mister qualificati ed uno con un istruttore Iusm dell’Atletica Pomezia di Luca Zanoni”. “All’interno dello staff della scuola calcio poi – continua – avremo ben due istruttori di tecnica individuale che lavoreranno proprio su questo aspetto specifico. Novità riguarderanno anche i gruppi dei Piccoli Amici che reputo una delle categorie più importanti, anche loro sosterranno tre allenamenti a settimana di cui uno sarà dedicato esclusivamente alla tecnica individuale. In sede avremo anche un nutrizionista sempre a diposizione dei ragazzi perché tra i vari progetti che portiamo avanti come scuola calcio uno dei più importanti riguarda proprio l’educazione all’alimentazione, che ha come fine quello di sensibilizzare i bambini e le famiglie sull’importanza di un’alimentazione varia e sana ed al controllo di una serie di fattori che incidono sul benessere della persona”. “L’obiettivo finale – aggiunge Fittante – è la crescita esponenziale del ragazzo sotto tutti i suoi aspetti, primo su tutti la possibilità di integrare e completare la crescita fisico-motoria attraverso la stimolazione delle principali capacità e abilità coordinative e condizionali, mediante attività di gioco propedeutiche all’apprendimento della tecnica specifica del gioco del calcio e della tattica individuale e di squadra. Da questa stagione abbiamo introdotto i cosiddetti “compiti a casa”, ossia una modalità di apprendimento su situazioni come “ricezione”, “trasmissione”, “dai e segui” o “ricerca del terzo uomo” che non si svilupperà esclusivamente sul campo da gioco ma che verrà per così dire anche “studiata” a casa per presentarla poi al mister all’allenamento successivo, credo che sarà proprio in quel momento che il ragazzo farà proprio il determinato concetto”. “Non vorrei tralasciare poi – conclude Christian Fittante – la questione relativa alla collaborazione con il Calcio a 5 che io reputo una vera benedizione, basti pensare che ai Mondiali di Calcio in Russia la Spagna ha portato ben 7 giocatori che hanno fatto la scuola calcio nel Futsal ed il Brasile ne ha portati addirittura 12. Tutte le migliori Nazioni del Mondo fino alla categoria Esordienti giocano a 5 (poi a 7 e a 9) e non subito a 11 come noi, questo serve per abituarli a giocare a 2 tempi e a rubare di conseguenza un tempo agli avversari e anche ad abituare i ragazzi a giocare negli spazi stretti, cosa che nel calcio non è possibile. Il bambino che gioca a calcio a 5 è molto più abituato a stoppare palla e alzare la testa per cercare subito la collaborazione con il compagno. Non potremo che beneficiare da questa collaborazione”.