Torna l’incubo puzze pestilenziali a Pontinia e dintorni. Lo denunciano i residenti del Comitato Mazzocchio. Le emissioni adesso arrivano dalla ditta Sogerit. Srl, che riaccende il problema che da anni subiscono i cittadini dell’area a causa dell’impianto di cosiddetto compostaggio della società SEP Srl, ormai sequestrata e poi chiusa dai carabinieri forestali per una sfilza di infrazioni. «Lì accanto tuttavia la stessa società ha attivato ormai da mesi la Sogerit – spiegano dal Comitato Mazzocchio – e quindi ora le fonti di cattivi odori sono due non più una. La tanto agognata aria respirabile è ancora un miraggio. Ormai da giorni viviamo barricati in casa per odori nauseabondi che ci affliggono notte e giorno. Puzzano i camion in arrivo e paradossalmente puzzano anche quelli che escono. La Sogerit, di proprietà degli stessi imprenditori che gestiscono la Sep – aggiungono i cittadini esasperati -, è un impianto complementare all’impianto di compostaggio e avrebbe dovuto risolvere, così sostenevano gli imprenditori, i problemi relativi ai miasmi. L’impianto infatti è destinato al “trattamento e al recupero di rifiuti non pericolosi per l‘attività di rifiuti biodegradabili di cucine e mense e per il pre-trattamento prima del definito recupero presso altri siti industriali per la produzione di compost”, come si legge nell’autorizzazione concessa dalla Regione Lazio». Non solo. Sogerit Srl opera in via Marittima II km 7,190 – stesso indirizzo della famigerata SEP – ma ha sede legale in via Atto Tigri n. 11, a Roma. Stessa via e stesso numero civico di varie società che risultano “riconducibili, direttamente e/o indirettamente a Manlio Cerroni e alle figlie Donatella e Monica Cerroni”. Così attesta l’ultima relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Monica è tra l’altro presidente della Systema Ambiente Spa, la società che a fine marzo si è comprata all’asta fallimentare il 51% della Ecoambiente Srl.
CONCESSIONE A SCARICARE NEL CAVATA
Nei giorni scorsi a favore della Sogerit. è stata girata la concessione di tre scarichi idrici per acque di scolo con occupazione di aree demaniali nel fiume Cavata dei Lorenzi, proprio in località Mazzocchio. Dietro un canone di 100 euro e 71 centesimi l’anno (importo totale del contratto: 503,55 euro per 5 anni residui, l’Ente ha autorizzato la ditta rappresentata dal signor Franco D’Innocenzi volturandogli la concessione che prima era in mano alla stessa SEP, ora inattiva. Alla Sogerit., si legge nel provvedimento protocollato il 5 luglio scorso, il Settore pianificazione urbanistica della Provincia “voltura il diritto all’uso esclusivo dell’area del Demanio Fluviale e delle relative pertinenze”. A garanzia del rispetto delle prescrizioni impostele, la Sogerit. ha versato nelle casse della Provincia di Latina 387 euro e 54 centesimi: è la cauzione per eventuali infrazioni alle prescrizioni imposte. La concessione ceduta dalla SEP alla Sogerit. dura 19 anni e scadrà il 2 marzo 2023. La SEP, giova ricordarlo, era stata posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Latina. Il Magistrato aveva comunque dato alla ditta la possibilità di continuare ad operare, a patto che sistemasse le pesanti magagne riscontratevi dai tecnici ambientali della Regione. Di fronte al mancato rispetto delle prescrizioni, lo stabilimento di lavorazione dei rifiuti organici SEP è stato chiuso a dicembre dai Forestali, su ordine della Procura. Una situazione davvero raccapricciante, stando ai verbali dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, ARPA Lazio: i suoi tecnici vi hanno trovato nel corso di ispezioni urine e letame, cumuli di rifiuti senza gli obbligatori codici identificativi e di origine non rintracciabile, varie anomalie che non consentivano in sostanza di accertare cosa vi entrasse e cosa ne uscisse a fine “lavorazione”. Ma anche problemi agli scoli. SEP era autorizzata a lavorare 49.5000 tonnellate l’anno di rifiuti di 28 Comuni e anche fanghi fognari e di depuratori industriali, per ricavarne compost (terriccio) di qualità.
MIASMI FINO AI COMUNI LIMITROFI
«L’impianto SEP è sotto sequestro – tagliano corto i cittadini – ma opera la Sogerit e i miasmi sono gli stessi. Le segnalazioni di miasmi giungono fino dalla stazione di Priverno Fossanova, Sonnino Scalo, Cotarda, Capocroce e addirittura Priverno centro – sottolinea ancora il Comitato Mazzocchio -. Siamo davvero esasperati e se davvero nemmeno i sequestri servono non sappiamo più a cosa appellarci». Anche questo è il frutto malato di altre attività economiche, pur necessarie e utili, portate avanti però violentando la natura. Le cave hanno sventrato chilometri di territorio e divelto le barriere naturali di alberi creando così un percorso nel quale i venti trascinano i miasmi quotidiani anche fino al centro della località, a dieci chilometri. Pensare che all’inizio dell’Ottocento avevano sperimentato in zona alcune risaie. Stupri ambientali di cui, prima o poi, anche le persone diventano vittime, come nel caso di Pontina e dell’area lepina circostante assediata dalle puzze dei soliti boss monnezzari.