“Il sovraffollamento nei 14 istituti penitenziari del Lazio, dove al 31 dicembre 2017 sono stati contati 6.237 detenuti rispetto a una capienza regolamentare di 5.258 unità è diventata una questione di sicurezza”, si legge nel testo dell’interrogazione. “Il bilancio delle aggressioni negli istituti penitenziari risulta direttamente proporzionale al sovraffollamento, e, in particolare, preoccupa il sovraffollamento negli istituti di Viterbo (+176); Cassino (+121); Frosinone (+76); Civitavecchia (+62); Rebibbia (+53 per la sezione femminile); Rebibbia (+250); Regina Coeli (+318); Velletri (+139), Latina (+51) Rieti (+69)”.
A Velletri “la situazione lavorativa degli agenti di polizia penitenziaria è diventata inaccettabile, come confermato anche dagli ultimi fatti di cronaca relativi alle continue aggressioni a danno degli agenti”, ma a pagarne le spese sono anche gli educatori e gli psicologi “continuamente sotto pressione e a rischio per l’incolumità personale”.
“Nel carcere di Velletri, addirittura, a causa della carenza di personale non si è potuto provvedere all’apertura di un nuovo padiglione appena completato”, prosegue.
Silvestroni chiede al ministro della Giustizia “quali iniziative abbia adottato o ritenga di adottare al fine di garantire negli istituti penitenziari italiani un’adeguata dotazione di agenti di polizia penitenziaria, con priorità nelle carceri del Lazio di Velletri e Rebibbia” e “in che modo intenda intervenire per tamponare, nell’immediato, il problema legato alla carenza di agenti di polizia penitenziaria e per prevenire il verificarsi di eventi tragici”.