Apre la serata la Serenata per dieci strumenti a fiato, violoncello e contrabbasso in re min. op. 44 di Antonin DvoÅ™ák, presentata per la prima volta a Praga il 17 novembre 1878 nel corso di un concerto in cui lo stesso compositore diresse musiche proprie. Un brano particolarmente ideale per questa serata poiché «costituisce – come ha messo in rilievo Bruno Cagli -, abbandonando da parte di DvoÅ™ák definitivamente certe velleità tardo-romantiche, la significativa presa di coscienza della vera vocazione dell’autore e nello stesso tempo un ritorno al gusto per una musica “all’aperto” e di sapore villereccio o contadino». Nella Serenata, infatti, le forme classicheggianti, che richiamano gli analoghi modelli in Haydn e Mozart, si combinano mirabilmente con elementi ritmici e melodici del folclore boemo, che caratterizzano soprattutto la travolgente pagina finale, ricca di vivaci temi di ispirazione popolare e di delicate oasi sonore.
Nella seconda parte del programma, la Big Band e Giovanni Gnocchi sono impegnati nell’esecuzione del Concerto per violoncello e Big Band scritto dal leggendario pianista e compositore austriaco Friedrich Gulda, scomparso nel 2000. Notissimo per aver fatto dell’eccentricità uno stile di vita e del gusto per la provocazione una personalissima cifra musicale, Gulda non manca di rivelarsi anche nello spettacolare Concerto per violoncello e Big Band, ossia una orchestra di fiati, basso e batteria, tra i più rappresentativi della sua abilità nell’abbattere gli steccati tra i generi e sfidare le convenzioni. Composto nel 1980, dedicato al violoncellista Heinrich Schiff e ispirato al Flauto magico di Mozart, è certamente fra i suoi lavori più amati e conosciuti. Costruito su una debordante fantasia di motivi, il Concerto si caratterizza per una carica ritmica e continue mutazioni di atmosfere e richiami, percorsi da una formidabile tensione emotiva capace di avvolgere e avvincere l’ascoltatore in modo dirompente. Ancor più quando la “location” è quella immersa nella natura, offerta in modo unico dai Giardini di Ninfa. A proposito di questo straordinario brano musicale di Gulda, è lo stesso Giovanni Gnocchi che racconta: «Io da anni vivo e lavoro a Salisburgo ed ho frequentato un sacco di musicisti austriaci, e con alcuni ho anche studiato nei vari anni (Clemens Hagen, Heinrich Schiff). Siamo abituati un po’ tutti a pensare a Salisburgo o Vienna ed associarli a Mozart, o Haydn, o anche addirittura alle Mozart-Kugeln, ma non è solo questo! In realtà un aspetto bellissimo della cultura austriaca è la ricchezza di tradizioni, molto sentite e che fanno parte di un bagaglio culturale che si tramanda da secoli e di generazione in generazione. Una di queste tradizioni è appunto la musica popolare, le danze popolari, presentissime sì al tempo di Mozart ma anche tuttora: mi è capitato spesso infatti di entrare in una birreria magari a mezzanotte e di vedere alcuni commensali tirar fuori i violini, un clarinetto ed un contrabbasso o piccola tuba e suonare qualche Valzer, Polka o Menuetto del loro ricchissimo repertorio popolare! Friedrich Gulda, grandissimo pianista classico era anche sempre stato interessato al jazz: si vocifera addirittura che quando vinse, a soli 16 anni, il Concorso di Ginevra, al momento della premiazione non era più reperibile, perché era andato a strimpellare in un locale con altri jazzisti…Per tutta la vita Gulda portò avanti entrambe le attività e fece scandalo quando nei concerti iniziò ad accostare Beethoven agli altri tipi di musica, arrivando al pop ma anche alla musica techno o house (per non dire anche quando suonò un brano col flauto dolce, completamente nudo…). Ma a proposito del suo Concerto per violoncello, composto nel 1980 per Heinrich Schiff, austriaco come lui, volle sempre difendere la completa dignità della sua musica: “La gente dice che a me piace fare il clown, che vado sul palco a mostrare il deretano, ma io non sono un clown: Haydn ha composto un sacco di musica ispirata al patrimonio popolare, e così faccio io, lui ispirato alle danze del ‘700, io alla musica dei nostri giorni”. Questo bellissimo Concerto per Violoncello è infatti una delle opere più complete, eclettiche, e “serie” che si possano immaginare: articolato in 5 movimenti, riesce ad esprimere con la massima proprietà e chiarezza i più diversi stili musicali. Impossibile dimenticarlo, una volta sentito, impossibile non esserne affascinati!».
LA SETTIMANA PROSEGUE CON…
Dopo il concerto dell’Accademia Barocca di Santa Cecilia, della compagine ceciliana saranno ospiti del Pontino anche gli Archi dell’Accademia di Santa Cecilia, con il violoncellista Luigi Piovano nelle vesti di direttore, sabato 21 luglio presso l’Auditorium della Banca Popolare di Fondi. Programma dedicato ad alcune delle più celebri colonne sonore di tutti i tempi: dall’indimenticabile tema dell’oboe che Morricone ha scritto per Mission, al Romeo e Giulietta di Rota, fino a Buon giorno Principessa di Piovani da La vita è bella.
Domenica 22 luglio si torna all’Abbazia di Fossanova con il concerto di Mario Caroliflautista che la rivista francese Le monde de la musique ha definito “interprete dalle possibilità senza limiti”, in grado di passare con disinvoltura dal repertorio antico alla musica d’oggi. Fra i principali solisti della sua generazione, docente ai Corsi di Sermoneta, affronterà un programma che dalla musica antica di Benedetto Marcello arriva ai Cinque cori notturni sotto la costa del giovane Federico Gardella; lo accompagna al pianoforte Akiko Iwase.
Serata speciale quella di lunedì 23 luglio (ore 21) a Sermoneta che in ogni angolo, nel suo splendido borgo, si animerà della musica – di ogni genere e per tutti i gusti – eseguita dagli allievi dei Corsi di interpretazione musicale, insieme ai loro docenti e amici del Festival. Un’occasione speciale anche per festeggiare i quarant’anni del contrabbassista Franco Petracchi ai Corsi di Sermoneta, anima e promotore per decenni dei concerti del Festival e grande sostenitore di giovani talenti.
Info: Fondazione Campus Internazionale di Musica, Via Varsavia 31, 04100 Latina
tel. 0773 605551, www.campusmusica.it, [email protected]
Biglietto concerto 20 luglio: 20 euro