La giunta di Cisterna vota l’aumento del proprio stipendio. O meglio, annulla il risparmio votato nel 2012 dalla Giunta del Sindaco Antonello Merolla e confermata dalla Giunta di Eleonora Della Penna. In sostanza, gli amministratori comunali si erano decurtati il 10% dell’emolumento come previsto dalla finanziaria del 2005, più un altro taglio del 10% previsto dalla legge 122 del 2010. Ed è proprio questo secondo taglio che la nuova giunta nominata da Mauro Carturan, vincitore delle elezioni del 10 giugno scorso, ha cancellato. Nulla di illegittimo, sia chiaro: la Corte dei Conti ha infatti chiarito che solo il taglio del 2005 rappresenta una misura “strutturale e non temporanea”. Sempre la Corte dei Conti chiarisce che “non eÌ€ oggetto di rideterminazione l’indennitaÌ€ di funzione relativa all’esercizio dello status di amministratore”, che si basa dunque sull’importo stabilito dal testo Unico sugli Enti Locali e decurtato solamente dalla finanziaria del 2005. Per evitare problemi di incompatibilità, le votazioni si sono tenute singolarmente, caso per caso, ed ogni volta l’amministratore interessato dall’aumento di stipendio usciva dall’aula non partecipando al voto.
Nulla di illegittimo, dicevamo: si potrebbe invece dire molto sull’opportunità politica di una simile decisione, che certamente non crea buchi di bilancio (stiamo parlando di aumenti tra i 100 e i 150 euro al mese) ma nell’era dell’antipolitica e dei risparmi nella pubblica amministrazione, questa mossa creerà non poche polemiche.
14/07/2018