Attraccare al Circeo ha un significato tutto particolare per Marco Rossato, il marinaio paraplegico partito lo scorso 22 aprile dall’Arsenale di Venezia. A bordo del suo trimarano e in compagnia solo del fido cagnolino, il quarantaquattrenne veneto ha intrapreso l’avventura di navigare lungo le coste dello stivale italiano in completa autonomia. Una sfida impegnativa ma che in realtà costituisce una tappa intermedia di un progetto più ampio, che poi, per Marco, può considerarsi la chiusura del cerchio. “Tutto è iniziato nel 1998 quando, in navigazione sull’Oceano, mi sono innamorato del mare e della vela, arrivando ad immaginare l’attraversata atlantica in solitaria, solcando le onde che dividono l’Europa e l’America. Solo che poi, 3 anni dopo, a seguito di un incidente con la moto ho perso l’uso delle gambe e sono rimasto paraplegico – racconta Marco -. Dopo i primi mesi non mi sono perso d’animo e ho continuato a coltivare i miei interessi e inseguire i sogni, continuando a pensare alla vela. Ho dovuto percorrere altre strade, alla ricerca di imbarcazioni e strutture che mi permettessero di navigare nonostante la disabilità. Sono arrivato quindi all’ombra del Circeo, alla Scuola Vela e di Navigazione di Sabaudia del presidente Luigi Zambon da cui ho imparato tantissimo. Da quel momento la città delle dune è divenuta per me una seconda casa tanto che pian piano ho acquisito una sempre maggiore consapevolezza delle mie possibilità che mi hanno portato addirittura a gareggiare al Mondiale del 2005 proprio a Sabaudia con l’imbarcazione Hansa Liberty. Da allora il legame questo luogo è divenuto indissolubile e la nave con cui ho gareggiato resta ormeggiata sulle sponde del Lago di Paola, a disposizione degli allievi della scuola di vela”. La passione per il mare però primeggia rispetto alle ambizioni agonistiche di Marco che si sente “un marinaio prima che uno sportivo” e nello spegnere la quarantesima candelina ha deciso di tornare a inseguire il sogno da ragazzo: la traversata atlantica. “Mi è scattato qualcosa del tipo: adesso o mai più. Così ho messo su una squadra, elaborato un business plan, iniziato a considerare una imbarcazione che mi consentisse di pensare realmente ad attraversare l’Oceano Atlantico in completa autonomia. Il piano passava per il periplo dell’Italia, avventura che mi vede tuttora impegnato e che completerò a Genova il prossimo 22 settembre in concomitanza con il Salone della Nautica”.
L’iniziativa di Marco va ben oltre l’aspetto sportivo: “Questo viaggio tutto italiano porta con sé tre obiettivi fondamentali. Innanzitutto è l’occasione per rilevare e verificare l’accessibilità dei porti italiani, sensibilizzando le varie autorità locali, affinché possano rendere i porti stessi sempre più fruibili da parte di tutti e per tutti. Questo deve essere inteso non solo nel rispetto dei disabili ma anche per i normodotati, e penso ai non più giovanissimi o a coloro che risultano affetti da difficoltà motorie anche temporanee. La carrozzina in particolare dovrebbe essere presa a riferimento per valutare il grado di accessibilità delle strutture”. Un altro obiettivo è la diffusione dei princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. “Far conoscere quel documento è un dovere di tutti e abbiamo la fortuna di poterlo fare all’interno di questo progetto”. Anche per questo sono organizzati degli incontri informativi nei Circoli Velici e nelle Sezioni della Lega Navale Italiana delle località dove Rossato fa tappa. Il terzo e ultimo aspetto che Marco vuole mettere in risalto con la sua impresa riguarda l’aspetto normativo. “Voglio dimostrare che se la navigazione viene fatta con professionalità, chiunque ha il diritto di vivere il mare e che quindi la patente nautica deve essere uguale per tutti. Si deve considerare infatti che se le imbarcazioni sono accessibili e dotate dei necessari ausili possono essere condotte in totale autonomia anche da chi è affetto da disabilità come il sottoscritto. Su questo è necessario che vengano revisionate la normative di riferimento”.
È alle prossime sfide che guarda il marinaio in carrozzina, più in là dei luoghi in cui ha in previsione di ormeggiare nei prossimi giorni e che nel Lazio, lasciando San Felice Circeo domenica 15 luglio, conta anche Anzio e Ostia. “Ho in programma nel 2019 di compiere il periplo della Sicilia e della Sardegna partendo da Genova e navigando lungo la costa occidentale italiana. In quella occasione vorrei arricchire la mia esperienza portando a bordo altre persone affette da disabilità ma senza la loro sedia a rotelle. Con gli opportuni ausili, le uniche limitazioni che restano sono esclusivamente mentali e come tali possono e devono essere superate”. Ci sarà poi da guardare con attenzione al 2020 quando, secondo la scaletta temporale, prenderà forma l’attraversata Atlantica. “Conto di mettere in mare la nuova imbarcazione e scorrazzare nel Mediterraneo. Sarà di fatto la prova generale per realizzare il mio sogno che conto di realizzare nel 2021”.
Determinazione e chiarezza sono i valori di Marco Rossato che emergono soprattutto quando si confronta con i ragazzi. “Il rapporto con i più giovani è quello che prediligo. A loro voglio lasciare la mia esperienza. Io mi sento l’esempio vivente per cui vale sempre la pena lottare per raggiungere i propri obiettivi, a maggior ragione se sono dei veri e propri sogni. È importante non arrendersi mai, nemmeno di fronte alle difficoltà della vita perché alla fine, presto o tardi che sia, si riesce sempre a raggiungere il traguardo”.