Un’intesa tra la proprietà e il Comune di Pomezia sancita con l’accordo di programma dell’agosto 2017 – a guidare l’Ente c’era la Giunta di Fabio Fucci, sostenuta dal Movimento 5 Stelle – ma il cui iter è iniziato nell’aprile 2017, quando il Consiglio comunale ha approvato il Documento Preliminare di Indirizzo per il nuovo Piano Urbanistico Comunale Generale (PUCG). L’Ambito strategico 7 Alba Lavinium, infatti, fa parte di questo piano urbanistico insieme alla “valorizzazione del patrimonio ambientale e storico-archeologico dell’ambito territoriale dell’antica tenuta di Pratica di Mare”.
100.000 MC SU TERRENO AGRICOLO. TIMORI PER LA VIABILITÀ – Il consigliere Quadrana fa presente che il progetto previsto sulla via del Mare è “l’unico in tutto il territorio – si legge nell’interrogazione – ad essere stato previsto su terreno agricolo”. Una previsione che “contrasta con la legge regionale 18 luglio 2017, n. 7” che “mira a limitare gli interventi volti al consumo del territorio, specie se agricolo – come nel caso di specie – e a privilegiare interventi di recupero di zone già compromesse”.
Non solo, il timore è che il cospicuo aumento di cubatura comporti “pesanti ricadute sull’unica arteria stradale che serve il quadrante in questione”, ovvero la via del Mare, “già di per sé interessata a flussi intensi di traffico”.
E I SERVIZI? – Sarà davvero un’opera a vantaggio della comunità di Pomezia? Se lo chiede il consigliere Quadrana, che fa notare come “alla luce della cubatura prevista per la capacità insediativa solo il 15% è riservato ai servizi privati, mentre il resto è riservato al residenziale”. Sul progetto di Alba Lavinium la Città Metropolitana di Roma Capitale ha preso tempo, ritenendo che andassero approfondite “tutte le interferenze inerenti la viabilità e i parcheggi, in relazione alla viabilità provinciale e in conformità al codice della strada”.