Tutto è partito dalla denuncia della 22enne C.B.N., ricoverata all’ospedale di Latina dopo essere stata investita per strada, nel punto in cui era stata collocata dai suoi sfruttatori per adescare clienti. La giovane ha prima indirizzato gli agenti su M.M. che, secondo il suo racconto, con una falsa promessa di lavoro l’avrebbe portata in Italia per poi impossessarsi dei suoi documenti; in seguito ha parlato anche di B.C.N. con il quale il primo fermato avrebbe condiviso la gestione di alcune donne immesse nel mondo della prostituzione. Le successive indagini hanno permesso di dimostrare che la 22enne, insieme ad altre giovani dell’Est, erano costrette da almeno due mesi a prostituirsi sul territorio di Aprilia, controllate a vista dai due fermati, ai quali ogni notte tutte le ragazze dovevano consegnare l’intera somma guadagnata.
I malviventi sono stati sorpresi dalla Polizia nei pressi dell’ospedale, dove si erano recati proprio per portare via la malcapitata vittima appena dimessa dal reparto, e sono stati portati in carcere. La 22enne è stata portata in località protetta, in attesa delle formalità connesse al rientro in patria.