Un maresciallo dei carabinieri che vuole guidare Aprilia: come è maturata la decisione?
«Sono genitore e vedo che questa città è stata abbandonata dall’amministrazione Terra, il cui sindaco dal 2002 è in amministrazione. Se questi sono i risultati, è meglio che Terra si faccia da parte. Ad Aprilia c’è voglia di centrodestra».
Cosa le ha lasciato campagna elettorale?
«Mi ha lasciato una profonda gioia ma anche tanta stanchezza. Un’esperienza bella, da consigliare. Gli incontri sono stati tanti, mi sono sporcato le scarpe nelle campagne e sulle strade mai asfaltate, la stretta di mano finale dei cittadini mi hanno fatto capire di essere l’ultima chance per questa città. Credo in quello che sto facendo, Vulcano è garante della coalizione e non firmerà ma atti contro la legge. Ho fatto una grande campagna elettorale».
Come riuscirà ad essere indipendente dalle segreterie di partito?
«Non ho mai avuto alcun diktat, sono un civico, non ho tessere di partito e non sono agli ordini di nessuno. Sono stato scelto dai partiti come figura trasversale e per me è un motivo di orgoglio. Anche le scelte future avverranno sulla base del confronto, ma intanto pensiamo a vincere».
Accusano la coalizione di centrodestra di essere una continuità con l’amministrazione Santangelo…
«Santangelo l’ho conosciuto qualche anno fa, siamo differenti per motivi professionali, anagrafici e di apartiticità. Voglio rimanere civico e restare il garante della mia coalizione. Sono un cittadino che ci ha messo la faccia e resto un cittadino».
Acqualatina è una “creatura” del centrodestra, in questi giorni la città sta avendo problemi seri con l’acqua. Cosa farete se eletti?
«Vogliamo ri-pubblicizzare il servizio idrico. Sono tante le promesse disattese dall’amministrazione Terra: questa pendenza delle 5.000 famiglie la prenderò di petto, sono state fatte false promesse a questi cittadini che hanno pagato l’acqua al comune, cosa è cambiato? Siamo punto a capo».
In un confronto ha detto “vogliamo riportare la Multiservizi ai fasti di un tempo”. Cosa intendeva?
«Vorremmo riportare la Multiservizi allo scopo per cui era nata. Si spara contro la Multiservizi, ma c’era anche Terra quando è stata creata: se ne è dimenticato? C’era anche lui quando c’era l’Aser, non soltanto elementi della mia coalizione».
Che bambino era Domenico Vulcano?
«Un bambino che ha fatto tanto sport, ho fatto atletica con risultati eccellenti, ero un mezzofondista ma poi ho vinto il concorso per allievi ufficiali dei Carabinieri ed ho lasciato. Ho vissuto l’attività sportiva con disciplina, gli amici uscivano e io andavo a dormire perché mi allenavo tutti i giorni, facendo sacrificare i genitori, specie mia madre».
Cosa ha rappresentato per lei essere il figlio del comandante della stazione Carabinieri di Aprilia?
«Essere figlio del comandante significava non poter sgarrare. Ad esempio, se avessi fatto sega a scuola il preside avrebbe chiamato subito mio padre».
Un luogo di Aprilia a cui è legato?
«Mi è sempre piaciuta la periferia. Sicuramente il terreno di La Gogna dove passavamo con la famiglia i fine settimane, avevamo l’orto, si stava insieme a contatto con la natura».
Ricorda il primo appuntamento con la ragazza che sarebbe diventata sua moglie?
«12 aprile 1993, ricordo perfettamente la data. Ho conosciuto Alessandra a una festa nel dicembre 1992: ci siamo visti qualche giorno dopo, ma la mia Renault 5 si era rotta e andai a prenderla con il Mercedes 190 di mio fratello, ad Alessandra sono risultato antipatico perché pensava volessi fare lo sborone con lei, invece la mia auto era semplicemente rotta. Ci siamo rivisti alla messa di pasqua, il giorno dopo abbiamo trascorso la pasquetta insieme agli amici a Sabaudia e ci siamo fidanzati. Ci siamo sposati il 3 settembre 2005, un fidanzamento lungo per via del mio lavoro che mi ha portato in giro per l’Italia, poi sono nate Anna e Chiara di 9 e 6 anni».
Le è stata vicina la famiglia in questa campagna elettorale?
«Quando mi sono presentato, ho detto che non avrei trascurato la famiglia. Non sono riuscito a mantenere la promessa, la campagna elettorale non è regolamentabile con gli orari, ma ho voluto incontrare tutti i cittadini. Da loro ho comunque avuto un sostegno incondizionato».
La spaventa l’astensionismo anche al ballottaggio?
«Abbiamo i candidati motivati. In democrazia ognuno è libero di fare le scelte che vuole. La democrazia perde quando in pochi vanno alle urne, ma alla fine contano i numeri».
Una qualità che apprezza nel suo avversario?
«Lo conosco poco, ma posso dire che lui le sue carte le ha giocate, il cerchio l’ha chiuso ed è ora che si faccia da parte. Ci abbiamo messo la faccia io e i miei 164 candidati».