Una serie di rapine, avvenute nel territorio pontino ma anche nella zona di Anzio e Nettuno, per cui non è stato trovato ancora un colpevole. Un giallo, le cui indagini potrebbero però subire finalmente una schiarita grazie ad un’operazione condotta nella notte dai carabinieri di Aprilia, più precisamente dalla sezione operativa del Norm del reparto territoriale. Intervento dei militari da cui è scaturito un arresto per detenzione illegale di armi, ma dietro il quale – come ha spiegato il capitano Vincenzo Ruiu in una conferenza indetta presso il comando provinciale dei Carabinieri di Latina – “potrebbe esserci di più”. Un possibile collegamento con le rapine rimaste per ora senza autore, che dovrà essere approfondito da indagini tecniche, in corso presso la Procura di Velletri. Intanto il nome dell’arrestato resta top secret. L’uomo, un pregiudicato di età compresa tra i 30 e 40 anni, noto alle forze dell’ordine per diverse condanne per rapina a mano armata per cui al momento dell’arresto si trovava sottoposto a regime di sorveglianza speciale, si era reso irreperibile da tempo. Nella notte è stato però identificato ad Aprilia dai militari. A seguito di un pedinamento fino all’abitazione, nei pressi di Anzio, è scattata una perquisizione che ha permesso di rinvenire, nascosti nel camino e in un piccolo magazzino, due fucili con matricola abrasa, un Benelli calibro 12 e un Beretta calibro 20. Insieme ai protettili, sono stati acquisiti come elemento probatorio anche due caschi da moto. Il sospetto degli inquirenti è che sia stata proprio una moto il mezzo utilizzato per mettere a segno i colpi. L’uomo finito in manette – a cui oltre al reato di detenzione illegale di armi viene contestata la violazione della sorveglianza speciale – sembrerebbe dunque, al momento, il principale indiziato. Il volto del rapinatore seriale resta ancora senza nome, ma potrebbe essere solo questione di poche settimane affinché vengano sciolti tutti i nodi dell’indagine.
21/06/2018