Altri quattro anni di autorizzazione per il campo nomadi di Castel Romano, poi bisogna chiuderlo. Lo ha stabilito la Regione Lazio, dando tempo al Comune di Roma fino al 2021 per attuare il piano per il superamento dei campi rom della Capitale. È stato lo stesso Campidoglio a chiedere più tempo, con nota del 17 novembre scorso, quando l’amministrazione Raggi ha illustrato i piani che porteranno alla chiusura del campo rom tra Pomezia e Roma e la bonifica dell’intera area. Il decreto del presidente della Regione Nicola Zingaretti serve a scavalcare gli obblighi di tutela ambientale della riserva naturale Decima Malafede, e vale solo sui terreni di proprietà di Roma Capitale o concessi in diritto di proprietà da terzi all’ente capitolino. “L’area del villaggio della solidarietà di Castel Romano – si legge nel decreto – non potrà in alcun modo essere superiore al sedime attualmente occupato e autorizzato”. Il governatore stabilisce anche che “Roma Capitale proceda al definitivo e completo superamento del villaggio della solidarietà di Castel Romano secondo quanto indicato nel “progetto per il superamento del villaggio attrezzato di Castel Romano (novembre 2017 – dicembre 2021)”. Nel frattempo il Campidoglio dovrà garantire la sicurezza dei luoghi, delle acque superficiali e di deflusso, la stabilità del suolo e la protezione delle falde acquifere da agenti tossici. La Regione vuole anche da Roma Capitale una relazione semestrale sullo stato di attuazione del progetto per il superamento del campo nomadi sulla Pontina. “Qualora Roma Capitale non rispettasse le previsioni del cronoprogramma – è l’avvertimento – la Regione Lazio valuterà la revoca della deroga”.
19/06/2018