Il corpo del ragazzo disperso e annegato nel lago di Castel Gandolfo 16 giorni fa è stato recuperato ieri intorno alle 16.15 dai vigili del fuoco sommozzatori. Hanno operato sul posto mezzi e operatori specializzati dei comandi di Roma, Napoli, Venezia, Milano e Viterbo, con strumentazioni di alto livello come il robot subacqueo Rov (dotato di sonar e braccia meccaniche), per recuperare il corpo di Elnur Babayev finito a circa 90 metri di profondità. Fondamentale per il recupero è stato l’uso dell’imbarcazione del Parco Regionale dei Castelli Romani, dove sono state posizionate tutte le pesanti strumentazioni di bordo. Una volta localizzato il corpo, i sub, diretti dal caposquadra Antonio Liberatori, profondo conoscitore del lago, si sono immersi per raggiungere il corpo. Una volta imbracata e accompagnata a galla, la salma è stata portata dal motoscafo dei pompieri alla sede del Centro Federale del Coni per consentire i riconoscimenti da parte dei familiari. Sul posto hanno operato insieme ai sommozzatori per lunghi 16 giorni i carabinieri della stazione di Castel Gandolfo, diretti dal luogotente Massimo Ienco, che hanno condotto le indagini, la Polizia Locale coordinata dal commissario Maria Cristina Toti, i vigili del fuoco di Marino e il 118 di Albano, più volte intervenuto per soccorrere il padre del ragazzo annegato, più volte colto da malore. Il corpo del povero Elnur, studente dell’Azerbaigian 29enne, che era venuto a Roma per studiare scienze politiche è stato portato dalla polizia mortuaria all’istituto di medicina legale di Tor Vergata per l’autopsia. Le operazioni di ricerca e recupero sono state particolarmente difficili, dal 2 giugno stesso, giorno in cui il ragazzo annegò al centro del lago, mentre faceva il bagno con una amico connazionale. I problemi legati alle ricerche e al recupero sono stati dovuti anche alla mancanza di attracchi adeguati al lago per imbarcazioni di una certa grandezza, dotate di particolari strumentazioni di bordo, come la Barca di Ricerca Strumentale (con sonar e robot subacqueo a bordo) giunta da Milano, ma che non si è potuta mettere in acqua, in quanto l’abbassamento del lago e la mancanza di attracchi adeguati non lo ha consentito. I vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia locale, in una relazione rappresenteranno questa situazione di difficoltà nei soccorsi al lago alle autorità competenti, Comune di Castel Gandolfo, Regione Lazio e altri Enti preposti.
19/06/2018