Nel corso della manifestazione, che ha visto anche il coinvolgimento dei bambini in giochi all’aria aperta, è stato premiato con una targa il bar “Mamì” di Via degli Aranci, che ha scelto consapevolmente e liberamente di non installare apparecchi per il gioco d’azzardo.
Uno degli obiettivi era proprio quello di promuovere il gioco come attività libera, gratuita e creativa che connota l’essere umano, mettendolo in contrapposizione a quello d’azzardo. Al contempo si è voluto informare e sensibilizzare la cittadinanza e l’amministrazione sui rischi per la salute e sulle criticità socio-economiche connesse con la proliferazione e con l’aumento costante di slot machine e di sale gioco, anche a ridosso di tutti quei luoghi sensibili di aggregazione come scuole, ospedali, luoghi di culto, biblioteche, luoghi in cui i cittadini stabiliscono legami sociali.
Toccante la testimonianza di Luciano. “Un giorno ho capito che dovevo farmi aiutare. Ero un giocatore patologico. Decidere di farsi aiutare è decidere di avere quel po’ di egoismo per pensare a se stessi e quindi l’unico modo per salvarsi. Avevo tanti conoscenti, ho trovato degli amici”. Gregorio, dopo varie dipendenze è caduto in quella del gioco d’azzardo. Ora ne è uscito ed ha voluto raccontare ai presenti questo suo percorso.
Lo slotmob di Aprilia è stato organizzato dalle associazioni Reti di Giustizia-il sociale contro le mafie, Movimento dei Focolari, Azione Cattolica diocesi di Albano-parrocchia San Michele Arcangelo, A.G.E.S.C.I., Arte Mediterranea, Frusta Politica, Anpi Aprilia “V. Arrigoni”, Soci Coop, Ass. Nazionale Sociologi – Aprilia, Centro Sportivo Italiano, Quattro Torri, Colibrì, School Comix, Bottega degli Artisti, Argomenti 2000, Loro di Napoli, Nani Ludici Aprilia, Aifo Latina, Notemozioni Musica Teatro Psicologia e Ben Essere.