ROBERTO D’AGOSTINI
«Da sempre abbiamo lottato per impedire la privatizzazione della gestione dell’acqua, al fianco dei comitati in difesa dell’acqua pubblica e all’interno delle sedi istituzionali. Abbiamo sottoscritto e promosso la raccolta di firme per il referendum sull’acqua pubblica. Vogliamo realizzare una città sostenibile perciò il ritorno ad una gestione pubblica del servizio idrico è necessaria. Occorrono un accordo con gli altri comuni della provincia e il sostegno di un finanziamento regionale».
ANTONIO TERRA
«Abbiamo sposato la battaglia a favore dell’acqua pubblica già 9 anni fa. Siamo noi ad aver avviato l’iter per la restituzione – totale e a costo zero – degli impianti idrici da parte di Acqualatina. Oggi aspettiamo che la magistratura si pronunci nelle cause legali avviate. Abbiamo anche preso parte al percorso per la pubblicizzazione dell’acqua con altri Comuni della Provincia di Latina, ma siamo scettici sulla reale volontà di Amministrazioni politiche che hanno sempre sostenuto il privato».
DOMENICO VULCANO
«Siamo favorevoli ad un ritorno ad una gestione pubblica della risorsa idrica, come del resto chiesto dai cittadini attraverso un recente referendum. La strada è quella dell’acquisizione delle quote private da parte dei Comuni per passare da una gestione cosiddetta mista ad una interamente pubblica del servizio idrico integrato. Inoltre ci impegneremo alla riapertura dell’ufficio territoriale ad Aprilia e agevoleremo la risoluzione dei numerosi contenziosi che sono emersi in questi anni».
CARMEN PORCELLI
«Ogni bene primario dovrebbe essere gestito dal pubblico: l’attuale gestione di fatto già lo è poiché solo il 49 delle quote appartiene al privato, il 51% della società ai 38 comuni Ato. Il disastro delle privatizzazioni si è rivelato nel mancato investimento sulle infrastrutture, tagli ai servizi per garantire utili ai privati, debiti. Occorre tornare alla gestione pubblica, col vincolo che il disavanzo sia coperto dai gestori correnti e l’amministrazione, consorziandosi con le altre, dotarsi in house di un ufficio preposto con personale qualificato».
GIORGIO GIUSFREDI
«Il ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico è uno dei punti fondamentali del nostro programma. Ho già lanciato un appello al nuovo governo perché approvi una legge che rispetti l’esito del referendum istituzionale del 2011: acqua “bene comune”. La gestione deve, comunque, rispondere ai requisiti di efficienza ed efficacia del servizio per evitare che il 60% dell’acqua potabile si disperda nelle condotte colabrodo e per garantire la quota parte necessaria per il risanamento delle periferie».
ANGELO CASCIANO
«Sono favorevole alla gestione dell’acqua da parte del Comune come nel passato, poiché non ritengo giusto che un bene pubblico e indispensabile possa essere gestito dai privati senza scrupoli sia perché così i costi risultano lievitati e non giustificati, sia perché la gestione privata ha fatto infiltrare il malaffare. Oggi le ecomafie hanno messo le mani su due business (acqua e rifiuti) e si è arrivati all’interruzione della somministrazione dell’acqua a chi non è riuscito a pagarla. L’acqua è un bene comune ed è di tutti».