“Solo nella città di Aprilia – si legge nell’interrogazione a risposta scritta – sono quattro le aziende che rischiano di non rispettare nemmeno le disposizioni previste dal decreto legislativo 150/2015”, quello legato al recepimento della direttiva Seveso III.
“Ad Aprilia (…) non è stato possibile verificare il rispetto delle norme per il controllo dell’urbanizzazione perché gli uffici preposti hanno negato l’accesso agli atti riguardanti le compatibilità territoriali previste quando l’ente non è provvisto degli Elaborati tecnici per il rischio di incidenti rilevanti, come in questo caso. È stato possibile accedere ai documenti solamente presentando ricorso”.
E ancora: “Si evidenzia inoltre che il piano regolatore del comune, approvato con decreto regionale nel 1973 e successiva variante generale da delibera nel 1978, ha subito negli anni numerose richieste di lottizzazione e varianti di zona a «spot», che hanno reso lo sviluppo urbanistico di Aprilia sempre più caotico. Alla luce di quanto esposto – conclude l’interrogazione – quali iniziative concrete intende avviare la Commissione per accertare eventuali responsabilità anche da parte delle amministrazioni coinvolte in merito ai fatti esposti?”.