«Il protocollo originario – si legge nella nota inviata alla stampa – e vigente prevedeva come unico organismo competente alle modifiche contrattuali il Collegio di Vigilanza, e solo in questa sede la valutazione e discussione delle eventuali modifiche. Più volte richiamato all’attenzione delle parti invece, non si è mai pensato di attivare l’iter adeguato, bensì, come se il Protocollo di Intesa non esistesse, hanno avuto inizio una serie di procedure illegittime che nei fatti hanno cancellato il progetto Centro Alta Diagnostica, riducendolo ad una semplice donazione di macchinari all’ Ospedale di Latina da parte di Fondazione Roma Sanità e Ricerca, e provocando a nostro avviso il profilarsi di danni erariali e di conseguenza per la collettività. Per tale motivo abbiamo invitato la Procura Generale presso la Sezione Regionale del Lazio della Corte dei Conti ad aprire una istruttoria e ad acquisire tutte le informazioni in merito. E’ inoltre sconcertante quanto fino ad oggi non si sia tenuto conto dell’opinione pubblica, largamente rappresentante il mondo dell’associazionismo e del tessuto economico, che in tutte le sedi si è sempre esposta riconoscendo come beneficio e vantaggio per il territorio di Latina il progetto originario Centro Alta Diagnostica, dapprima vista la presenza di atti che ne legittimano il diritto poi con ulteriore consapevolezza raggiunta grazie al parere scientifico del Prof. Bui, Direttore della UOC di medicina Nucleare dell’ Azienda Ospedaliera Università di Padova che evidenzia, sulla prassi, la validità e l’ avanguardia della PET RM 3 TESLA».
Il comitato parla di danni erariali riscontrati in merito alle procedure attuate e alle modifica del protocollo di Intesa, in virtù dei quali è stato presentato l’esposto a tutela dei diritti e degli interessi diffusi della cittadinanza. Fa riferimento a danni da disservizio, danni derivanti dalla concessione in comodato all’Università dei locali di Viale XVIII Dicembre per fini propri dell’Università ed estranei all’Alta Diagnostica, danni derivanti dalla ristrutturazione di un edificio secondo le dettagliate prescrizioni del progetto esecutivo finalizzato ad ospitare i particolari macchinari previsti dal Protocollo di intesa e dall’accordo di programma, danni derivanti dal costo della gestione dei macchinari e dei locali di viale XVIII Dicembre, oggi a carico della collettività e prima a carico della sola Fondazione Sanità e Ricerca.