La giustizia può essere lenta, ma prima o poi arriva per tutti. I carabinieri di Pomezia e del Nucleo investigativo di Frascati sono riusciti a chiudere il cerchio delle indagini sui presunti autori materiali e su uno dei mandanti intermedi del tentato incendio in Comune del 26 aprile del 2017, fatto per cui già il mese dopo era già stato arrestato un 43enne di Anzio. I militari, inoltre, sono certi di aver scoperto anche il collegamento con il grave incendio di Pratiko, il negozio di bricolage dato alle fiamme nel febbraio 2016. In queste ore sono state arrestate tre persone ritenute responsabili del rogo in Comune e dell’incendio del negozio di via del Mare. Si tratta di R.M., 35enne bosniaco con numerosi precedenti, ritenuto essere il promotore del gruppo criminale, e della coppia di italiani M.A. di 31 anni e P.C., di 25. Questi ultimi due all’epoca dei fatti erano conviventi. Tutti vivevano tra Torvaianica e Ardea.
LA MOLOTOV SCOPPIATA IN ANTICIPO – Grazie alle telecamere del Comune e ad alcune testimonianze, i carabinieri avevano potuto accertare che due malviventi avevano cercato di dar fuoco al Municipio gettando dentro una finestra del piano terra una vera e propria bomba incendiaria, costituita da tre taniche da 5 litri colme di benzina. L’innesco doveva essere una bottiglia molotov che, per un errore, è scoppiata in anticipo rispetto ai piani dei banditi. Uno di loro, infatti, è stato investito dalle fiamme e nella fuga aveva lasciato dietro di sé numerose tracce, tra cui un telefonino quasi completamente distrutto. L’uomo, un 43enne romano ma domiciliato ad Anzio, è stato rintracciato ad Ardea il mese dopo: la mano destra era completamente fasciata. All’esame medico, sono state subito evidenti le gravi ustioni. Immediato l’arresto e la detenzione nel carcere di Velletri.
COINVOLTI NELL’INCENDIO DI PRATIKO – Le indagini hanno portato gli inquirenti di Pomezia e Frascati immediatamente sulle tracce di un gruppo di soggetti ritenuti vicini all’arrestato: il 35enne bosniaco R.M. e la coppia di conviventi italiani M.A. e P.C. Ma dobbiamo aspettarci altre sorprese: i carabinieri ritengono che siano coinvolte altre persone, al momento ancora non identificate, e tutti avrebbero “chiare responsabilità” anche nell’incendio di Pratiko, il rogo che nel 2016 ha ammorbato l’aria del centro di Pomezia con una paurosa nube nera e maleodorante. I Vigili del Fuoco impiegarono più di 24 ore a domarlo completamente. “Nelle fasi operative dell’esecuzione dell’ordinanza del Gip – aggiungono i carabinieri – uno dei tre soggetti è stato denunciato anche per la detenzione di tre manufatti artigianali esplodenti, rinvenuti e sequestrati durante la perquisizione presso la sua abitazione. Gli arrestati sono stati associati presso la Circondariale di Velletri, ad eccezione della donna che è stata invece sottoposta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione”.