Imputati l’ex consigliere Filippo Frezza, l’ex vicesindaco e assessore all’ambiente Marco Muzzupappa, l’ex vicesindaco e assessore all’ambiente Alvaro Mastrantoni, l’ex assessore ai lavori pubblici Danilo Martelli, l’ex assessore ai trasporti Pierluigi Ianiri, gli imprenditori Andrea Caiazzo, impegnato con le coop Ima e In&Coop, Enrico Baccari, di Latina, della Beton Black, Stefano Ettorre, di Maenza, della Edil Scavi, e il procuratore speciale della ditta di igiene urbana Cisterna Ambiente, attualmente in liquidazione, Mauro Di Stefano, tutti arrestati a dicembre dai carabinieri e difesi dagli avvocati Orlando Mariani, Francesca Apponi, Luca Giudetti, Flaviana Coladarci, Oreste Palmieri, Luigi Pescuma, Aurelio Cannatelli, Maria Teresa Ciotti, Armando Argano e Laura Bove. Le difese hanno chiesto per gli imputati ancora in carcere o ai domiciliari la libertà o in subordine una misura meno afflittiva, ma la decisione verrà presa a giugno dal nuovo collegio. La Provincia infine ha chiesto di costituirsi parte civile contro tre imputati accusati degli illeciti ai danni dell’ente di via Costa. Il Comune di Cisterna invece non sarà parte civile.
“Le indagini – dichiarò in conferenza stampa, dopo gli arresti, il colonnello Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dell’Arma – hanno fatto emergere un diffuso sistema di collusione volto a consentire che gli appalti pubblici diventassero occasione di arricchimento per entrambe le parti. Nel corso delle perquisizioni a tre indagati abbiamo anche sequestrato complessivamente 400mila euro in contanti. L’operazione ha fatto emergere decine di fatti irregolari”.