L’imputato venne arrestato dai carabinieri a fine maggio di due anni fa, con l’accusa di violenza sessuale su due minorenni del paese lepino. Dalle indagini svolte dai militari dell’Arma, Placidi avrebbe bloccato su via della Repubblica, dove vive, un gruppo di ragazzini appena usciti dalla vicina scuola media “Ambrogio Massari” e avrebbe iniziato a importunarli, palpeggiando uno studente non ancora 14enne. Quest’ultimo sarebbe scappato urlando e avrebbe subito raccontato tutto alla mamma, che lo aspettava in auto nella zona, per accompagnarlo a casa. Appena il tempo di arrivare a piazza Signina e la presunta vittima e la madre avrebbero visto “Citozza” prendere da dietro un compagno di scuola del 14enne, un ragazzino di nazionalità romena, di 15 anni, e afferrarlo per le parti intime. A quel punto, dato l’allarme, intervennero i carabinieri che, raccolte le testimonianze e ritenendo che vi fosse la flagranza di reato, arrestarono il 49enne e lo condussero in carcere. Placidi, dopo l’interrogatorio, ottennne i domiciliari dal gip Laura Matilde Campoli. Ma venne poi sorpreso sul balcone di casa a masturbarsi mentre uscivano i ragazzini dalla scuola media e finì di nuovo dietro le sbarre.
Sulla scorta della denuncia di una delle presunte vittime, a ottobre “Citozza” venne condannato a tre anni e nove mesi di reclusione. E ora, con un processo fondato sulla denuncia del secondo ragazzino che avrebbe subito abusi sessuali, la seconda condanna.
Nel 1997, quando in via della Fortuna vennero massacrati a coltellate i due fidanzati Patrizio Bovi ed Elisa Marafini, Placidi venne arrestato per il duplice omicidio, confessò e poi ritrattò, venendo così scarcerato e infine assolto da ogni accusa. Per lui i guai sono ricominciati due anni fa e con un sospetto pesante, ora avallato anche dai giudici di primo grado: pedofilia.