C’è un post che fa discutere che, da qualche giorno, circola su Facebook. Un consigliere di maggioranza, Salvatore Antoci, ha immortalato in varie fotografie i tombini di Latina che versano in pessime condizioni ed ha scritto: «Nei posti “normali” tutti i tombini (sia sui marciapiedi, sia sul verde) sono in metallo. A Latina è da dueanni che propongo di vietare l’installazione di tombini in cemento (che si rompono dopo pochissimo tempo trasformandosi in pericolosissime trappole) e la graduale sostituzione di quelli esistenti che via via si rompono… Ma vengo trattato come lo scemo del villaggio che sta dicendo l’ennesima fesseria». Interpellato dal Caffè, non vuole chiarire a chi si riferisce, se al suo gruppo politico di appartenenza, Lbc, o ai cittadini. Il suo è lo stesso atteggiamento utilizzato quando ha deciso di dimettersi dalla carica di vicepresidente della commissione “Governo del Territorio e Toponomastica” in seguito agli screzi venuti fuori con il comandante della Polizia Municipale Francesco Passaretti, quando si era imposto per chiedere come mai al Colosseo non erano stati effettuati controlli alle assicurazioni delle auto degli occupanti, in attesa dello sgombero. In quella occasione aveva lasciato la carica specificando di non voler comunicare il perché. Anche questa volta lancia il sasso e nasconde la mano: dopo il post pubblicato su Facebook, non dà ulteriori spiegazioni. Leggendo dai suoi commenti, però, ci si può fare un’idea. «Farmi intimorire no – scrive -. Fermarmi non saprei. Dopo un po’ ci si stanca» scrive una volta. Ed un’altra: «Succede anche questo. Essere pugnalato alle spalle». Ed ancora: «ci sono tantissimi cambiamenti (che a me piace chiamare cambiamenti culturali) che si potrebbero effettuare in tempi brevissimi e, la maggior parte, a costi irrisori se non nulli, che avrebbero un impatto dirompente sul miglioramento della qualità della vita dei cittadini di Latina. Purtroppo le resistenze prevalgono di gran lunga».
21/05/2018