A Catania minuto di silenzio e raccoglimento per la prematura scomparsa la sera prima del match della mamma dell’atleta Marco Parisi (assente), e si inizia in un clima tutto particolare per i colori neroazzurri. La gara però è ben giocata, soprattutto in fase difensiva dove il team di Mirarchi riesce ad arginare la prorompente vitalità dell’americano Fellner e Simeoni dietro giganteggia sul centroboa siciliano. Proprio Simeoni sigla il parziale del primo quarto con tiro dalla distanza. Maras porta a due il vantaggio in superiorità ad inizio secondo quarto. I Muri Antichi però sono li. Non vogliono cedere nulla nella loro vasca. Paratore e due volte Scebba ribaltano il risultato ad inizio terzo quarto. Poi il decisivo fallo di brutalità di Emanuele Mauti, “regala” ai catanesi la possibilità di giocare 4 minuti di superiorità numerica. Al rigore ci pensa Bonito (in questa circostanza eccellente) che chiude su Scebba, poi Maras concede anche l’illusione del pareggio. Così l’ultimo decisivo tempo inizia in parità, ma con altri 3 minuti da giocare ancora in condizioni di sudditanza numerica. Alla fine ben si difende Latina che riesce a chiudere i 4 minuti con il minimo scarto (3-2), ma nei fatti risulta decisivo nell’esito del risultato finale. Peccato perché la squadra pontina non ha demeritato, ed almeno il pareggio avrebbe meritato. Evidentemente è questo un periodo storto in cui alla fortuna poco incline al team si aggiunge l’errato “modus operandi” nel reagire a falli di normale routine nel gioco della pallanuoto. Spunto di riflessione e avanti tutta, ricaricando le perdute energie per “gettare il cuore oltre l’ostacolo”. Ora è il momento.
14/05/2018