Ormai è ufficiale: il Movimento 5 Stelle ad Aprilia non ci sarà. Mancano poche ore alla scadenza per la consegna delle liste e la tanto agognata certificazione non è arrivata. In sostanza il Movimento nazionale ha deciso di mandare all’aria un patrimonio di voti pari al 33% conquistato alle ultime elezioni politiche. Il motivo non è chiaro. Anzi, il motivo dovrebbero dirlo i “portavoce” del territorio, vale a dire deputati, senatori e consiglieri regionali eletti anche coi voti di Aprilia. Hanno fatto davvero tutto il possibile per perorare la causa del Movimento 5 Stelle ad Aprilia? È vero, c’erano due liste in conflitto tra loro. Ma ad Anzio le liste erano tre, si sono contese il simbolo a suon di denunce eppure la certificazione è arrivata a una di loro. Segno che la conflittualità non è un criterio di esclusione. Lo è invece, forse, la scarsa attenzione al territorio da parte di un Movimento che si professa vicino ai territori ma che in realtà non lo è. Un movimento con cui puoi parlare solo via mail, ma spesso neanche ti risponde. Tutti appesi a un sito web attraverso il quale una società privata avrebbe comunicato l’ammissione o meno di una lista. Nessuna risposta, neanche un sì o un no: semplicemente silenzio. Evviva la democrazia. Quanta affinità con il Grande Fratello di Giorge Orwell: almeno quello rispondeva. Quanti grillini in attesa del pollice su o giù dell’entità che guida il movimento, manco fosse un imperatore.
Il M5S ad Aprilia non ci sarà neanche stavolta, stesso copione di 5 anni fa. Che qualcuno abbia lavorato per impedire la certificazione, più che per favorirla? Nessuno può saperlo. La Casaleggio e i portavoce hanno deciso di abbandonare Aprilia: speriamo i cittadini-elettori se ne ricorderanno alla prossima tornata.
11/05/2018