“Dopo alcune disquisizioni – si legge nella nota inviata alla stampa – sulla parte tecnica e dopo aver appurato il mancato introito, causa evasione, pari a circa il 20% – a detta della stessa Amministrazione- si è passati ai rincari in bolletta. Un incremento che è destinato a colpire innanzitutto i commercianti, mentre le aliquote per le utenze domestiche subiranno piccole variazioni. La decisione dell’Ente infatti, è stata quella di aumentare di circa il 6% le utenze domestiche e di “vessare” le utenze non domestiche con aumenti pari al 35/38% in media, fino a toccare picchi del 50% per alcune categorie commerciali. Constatata pertanto la non volontà, o l’impossibilità da parte dell’Ente, di tornare indietro sulle decisioni prese, il Presidente Avagliano fa notare che i commercianti sono già vessati dall’aumento dell’occupazione di suolo pubblico pari al 30%, cui ora va ad aggiungersi la Tari” Inoltre, in previsione di dover ottemperare all’adeguamento dell’arredo urbano, del quale i commercianti assoggettati a maggior aumento delle tasse saranno i più colpiti, e considerato il periodo di crisi in cui persevera l’intero Paese e Sabaudia, essendo la stessa una località a vocazione turistica stagionale, è forte la preoccupazione sulla “sopravvivenza” delle imprese. L’Ascom richiede che venga fatto un censimento totale su tutte le utenze, poiché i dati acquisiti ad oggi risultano essere non veritieri, una riformulazione delle tariffe per l’anno 2018 e che si inizi a punire gli evasori. Gli introiti andranno così a costituire un fondo da ripartire sulle varie utenze, distinguendo le domestiche e non, in modo che ne vadano a beneficiare coloro che sono regolari con i pagamenti.
Dal canto suo l’Amministrazione si è resa disponibile ad una “regolazione spontanea al fine di ridurre la Tari” che inciderebbe sempre in categorie separate -domestiche e non-. In tal caso le utenze, auto denunciandosi, avrebbero una riduzione dell’imposta, in quanto pagherebbero due anni e mezzo anziché cinque. Le evasioni si andrebbero a considerare, laddove riscontrato, per i cinque anni precedenti senza interessi.
“Riteniamo inaccettabile tale modus operandi da parte dell’Amministrazione – commenta Avagliano-, in quanto si continua a parlare di una collaborazione tra l’Ascom e l’Ente, di proposte (vedi: Piano del Parco, arredo urbano, ed altre da noi presente in maniera puntale) per poi non essere minimamente coinvolti in decisioni che riguardano il nostro futuro lavorativo se non a cose fatte”. I commercianti ora sono sul piede di guerra e annunciano, se necessario, la chiusura delle proprie attività commerciali in segno di protesta.