Acqualatina punta a costruire un impianto dove poter trattare 30mila tonnellate l’anno di fanghi. Dunque quelli provenienti dai 63 depuratori che gestisce e non solo. Un intervento oggetto appunto di diverse polemiche e che stenta a ottenere tutti i permessi necessari. Un anno fa la Provincia, che sta seguendo il procedimento di Valutazione di impatto ambientale al vaglio anche della Regione, ha chiesto dei chiarimenti sulle materie di competenza. Ma le risposte ottenute non hanno convinto il settore ambiente di via Costa, che sulla VIA, con un atto firmato appunto dalla dirigente Nicoletta Valle, ha ora espresso parere negativo.
Nello specifico, in Provincia hanno ancora dubbi sulla gestione delle acque e hanno chiesto altri documenti, partendo dalle garanzie sul rispetto dei limiti per quanto verrà immesso nel collettore del Consorzio industriale e da indicazioni precise sul corso d’acqua che riceverà tali scarichi. Ancora perplessità poi sulle emissioni in atmosfera e soprattutto sul materiale che verrà trattato nell’impianto. La società incaricata di gestire il sito ha infatti specificato che verranno raccolti fanghi anche da altri siti, essendo troppo pochi quelli dei depuratori dell’Ato4 per un impianto del genere, senza chiarire se su tale operazione vi sia stato l’ok della stessa Ato4 e la provenienza degli altri fanghi. Il maxi impianto può ancora attendere. Senza dimenticare che -come denunciato da qualche sindaco – il progetto non è mai stato davvero discusso e approvato dalla Conferenza dei sindaci.