Condanna definitiva per un 42enne, accusato di aver rapinato e sequestrato una donna a Frascati, il 6 maggio 2014. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Salvatore Nigro. Quest’ultimo ha agito insieme ad altri due complici. Condannato il 14 luglio 2015 dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Velletri a quattro anni e dieci mesi di reclusione, più 1.800 euro di multa, Nigro ha ottenuto il 12 settembre di due anni fa una riduzione della pena a quattro anni e quattro mesi e 1.200 euro di multa dalla Corte d’Appello di Roma. Una sentenza ora confermata dalla Suprema Corte. Quattro anni fa, a Frascati, una donna ricevette una telefonata da un’utenza anonima. Uno sconosciuto le chiese un appuntamento e, alla seconda telefonata, lei gli diede le indicazioni per raggiungere la sua casa. L’uomo, varcata la soglia dell’appartamento, mostrò però alla donna un distintivo, disse di essere un carabiniere e finse di chiamare un collega, sostenendo che dovevano fare una perquisizione alla ricerca di droga. Nella casa giunsero così un secondo e poi un terzo uomo. Mentre uno di loro teneva ferma la donna, gli altri fecero razzia di oro, quattro telefoni cellulari e cento euro in contanti, allontanandosi infine e chiudendo a chiave dall’esterno l’appartamento, rendendo in tal modo la vittima prigioniera. Dalle indagini svolte gli inquirenti risalirono, tra gli altri, a Nigro. La difesa ha contestato un’integrazione probatoria fatta dal giudice di primo grado prima di emettere la sentenza, l’accusa di rapina e la mancata perizia psichiatrica sull’imputato, sostenendo che al momento del fatto aveva scarsa capacità di intendere e volere. Il ricorso è stato però dichiarato inammissibile e la condanna resa definitiva.
16/04/2018