«Il motivo per cui mi è stata notificata la condanna è da collegare a fatti che risalgono a circa tre anni fa – commenta Fucci – all’epoca stavamo trattando con i sindacati per il rinnovo dei contratti di 110 lavoratori a tempo determinato del Comune. Fu una trattativa complicata: un sindacato, il Di.C.C.A.P. e un sindacalista, rischiarono di far saltare l’accordo che con fatica stavamo trovando. Sulla mia pagina Facebook – continua il sindaco uscente – vista la delicata situazione e il concreto rischio di danneggiare numerose famiglie, dichiarai che chi sfrutta i lavoratori per questo scopo è un vigliacco, opportunista, che specula sulla pelle dei lavoratori. Per queste parole mi è stato notificato il decreto penale di condanna per diffamazione, che prevede il pagamento di una lieve multa. Ho 15 giorni per oppormi al decreto e lo farò – prosegue Fucci – credo che il provvedimento del giudice sia sproporzionato rispetto al tenore delle parole che ho usato in relazione alla delicatezza di quella vicenda. Non è stato chiesto a me di fornire delle motivazioni o la mia versione dei fatti, dal momento che il decreto penale di condanna non lo prevede; tuttavia farò le mie osservazioni opponendomi». Secondo Fucci, si tratterebbe di un “reato d’opinione” che però – assicura – “non incrina la mia reputazione, guadagnata con grande impegno”.
Decreto penale di condanna
Pomezia, Fucci condannato: per i giudici diffamò un agente di polizia locale
Condanna (per ora sospesa) e multa da 750 euro nei confronti dell’ex sindaco di Pomezia Fabio Fucci per diffamazione ai danni di un agente di polizia locale, Michele Gregis, rappresentante sindacale della sigla Diccap, che nel 2015 aveva sporto querela per un post pubblicato dall’ex Primo cittadino sulla pagina facebook “Fabio Fucci sindaco”. Il quotidiano Il Messaggero riporta le parole che sono costate a Fucci un decreto penale di condanna: “Chi sfrutta i lavoratori per questo scopo è un vigliacco, opportunista, che specula sulle spalle dei lavoratori”. Il riferimento è alla nota vicenda dei 110 vincitori di concorso impiegati in Comune, che in quel momento erano coinvolti in una vertenza mirata a stabilizzare i loro posti di lavoro in contratti a tempo indeterminato. Il sindaco, nel post incriminato, criticava le posizioni assunte sulla vicenda da Gregis, come rappresentante sindacale. L’intesa, nonostante qualche tensione con i sindacati, alla fine fu trovata e la vertenza si risolse per il meglio.
15/04/2018
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