Un processo nato dall’inchiesta denominata Point Break, portata avanti dalla Guardia di finanza tra il 2013 e il 2016, approfondendo le operazioni di Perrozzi per tentare di acquisire il controllo della società nautica Italcraft di Gaeta. Gli investigatori avevano scoperto che Demski, in qualità di amministratrice della società neo costituita Blue Fin Srl, attraverso un’operazione di finanziamento di circa 800mila euro, aveva acquisito parte delle quote sociali della Italcraft, operazione propedeutica all’acquisizione del controllo dell’intero pacchetto azionario attraverso un futuro finanziamento di circa 8 milioni. Indagando, i finanzieri avevano individuato come socio occulto l’imprenditore Perrozzi, già condannato a Padova per una maxi frode fiscale internazionale con il commercio di telefonini. Gli inquirenti, compiuti altri accertamenti tra l’Italia, la Svizzera, Malta e Panama, si sono così convinti che era stata compiuta un’operazione di riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti per oltre 8,5 milioni di euro, ricchezza proveniente dalla frode veneta. E tra i beni già confiscati a Perrozzi compaiono proprio quote societarie della Italcraft, delle altre società nautiche Posillipo, Rizzardi e Fabris Yacht, oltre che 143 immobili, tra cui 13 ville, 21 appartamenti e 65 terreni, 29 conti correnti, 5 cassette di sicurezza, barche, e 11 automezzi, tra cui Porsche e Aston Martin.
Il processo è fissato per il prossimo 12 luglio, davanti al Tribunale di Latina.