Se la qualità del pesce è risultata buona, seppur con qualche pecca nelle etichette, non sono sfuggiti agli occhi di militari ed agenti i cosiddetti “furbetti”, che fornivano indicazioni ingannevoli ai clienti.
Nello specifico, all’interno di due supermercati venivano reclamizzate alcune tipologie di pesce (cozze, totani, misto per pasta, spigole e filetti di merluzzo) come “sottocosto”, peraltro le stesse indicate nel volantino che attirava i clienti, che in realtà non lo erano. Due di essi risultavano essere surgelati e non freschi, e comunque per tutti e sei le tipologie il prezzo di vendita non era affatto “sottocosto”, bensì superiore del 40% circa di quello al quale era stato acquistato dal grossista.
Un caso che ha destato particolare attenzione è accaduto in un altro supermercato in zona nord, dove peraltro tutto è risultato essere in piena regola. All’interno dei banchi del pesce surgelato confezionato, è stato riscontrato come l’etichetta delle scatole dei “sughi pronti allo scoglio” di una determinata marca non contenesse alcuna indicazione circa la provenienza e la qualità delle cozze e delle vongole contenute al loro interno. Cosa che ha portato i titolari del Supermercato, che non se ne erano accorti sino ad ora, a ritirare dalla vendita la merce, e ai militari ed agenti di approfondire i controlli nei prossimi giorni nei confronti della ditta produttrice, in altra regione.