Da tempo un punto di forza per il Goretti, nel 2017 ha portato la Asl di Latina a detenere nel 2017 il primato in Italia per la cura dell’infarto. Il servizio di emodinamica dell’ospedale di Latina è sicuramente un elemento di spicco all’interno del panorama sanitario pontino, e non solo, visto che nel 2016 il plesso ospedaliero del capoluogo occupava la terza posizione in Italia per numero di angioplastiche primarie effettuate. Una metodica fondamentale per salvare vite umane, praticata a soggetti in arresto cardiaco in fase acuta. Ma la cui efficacia è direttamente proporzionale alla riduzione dei tempi necessari al trasporto del paziente in reparto. L’azienda sanitaria pontina registra un tempo medio di 8 minuti nell’intervallo chiamata-soccorso, 40 minuti il tempo medio per il trasporto. In una lotta contro il tempo come di certo è il trattamento di un infarto miocardico acuto (IMA), può risultare provvidenziale l’utilizzo di defibrillatori. Su questo fronte buone nuove arrivano dall’amministrazione comunale nell’ambito del programma “Latina Città Cardioprotetta”. Oltre una decina di defibrillatori infatti verranno installati in vari punti della città. “Una gestione di rete”, ha dichiarato il sindaco Coletta durante la presentazione del programma, riferendosi all’affiancamento dell’Ente, e quindi del sindaco in quanto autorità di pubblica sicurezza, alla cosiddetta “rete dell’infarto” avviata dall’azienda sanitaria nel 2012. I dispositivi medici saranno infatti acquistati e messi a disposizione dal Comune. “Defibrillatori ‘intelligenti’, per ‘laici’: dispositivi che possono essere utilizzati da tutti”, l’annuncio del dottor Francesco Versaci, direttore UOC Malattie Cardiovascolari e responsabile scientifico del programma. Si parla di 12-15 defibrillatori, che verranno appunto posizionati in punti strategici della città, così come avviene in molti altri molti comuni italiani. Il vantaggio nel taglio dei tempi di intervento è notevole: “Con questi strumenti intanto si può capire immediatamente se il soggetto abbia o meno un infarto – ha spiegato il direttore generale della Asl di Latina, Giorgio Casati –. Il tracciato poi viene subito trasmesso in ospedale, in modo tale che il paziente possa essere portato direttamente in sala senza passare per il pronto soccorso”. Un progetto indirizzato, dunque, a stringere le maglie della rete dell’emergenza del capoluogo e che verrà più avanti esteso all’intero distretto sanitario.
Alessandro Martufi
29/03/2018