COME SARÀ LA STRUTTURA
Il sito Santo Stefano si svilupperà su oltre 12 ettari, in tre distinti interventi. Avrà innanzitutto un albergo a tre piani, con piscine, spa e centro benessere, nella parte collinare. Seguiranno poi i cantieri per realizzare nell’area pianeggiante lo stabilimento di imbottigliamento dell’acqua effervescente naturale, che già da 40 anni viene venduta sfusa, e la struttura termale con acqua sulfurea. Due tipi di acqua, dunque, entrambe riconosciute dal Ministero della salute: una carbonica da bere e l’altra sulfurea calda, indicata nelle terapie otorinolaringoiatriche, in sostanza buona per naso, orecchie e gola, ma non solo, mediante insufflazioni, bagni, fanghi e altre applicazioni. L’area termale avrà anche attrezzature per divertimento, ristorazione e attività ludico-ricreative, oltre alla sala congressi.
LA NATURA AL CENTRO
L’intero polo sarà in un’area naturalistica molto bella, con il centro termale circondato dal bosco. Il progetto prevede di riattivare “quale percorso naturalistico, mantenendone inalterate le caratteristiche e le dimensioni, il tracciato viario esistente che, attraversando il bosco, sale fino al pianoro superiore”. I parcheggi – sempre stando al progetto approvato nei giorni scorsi – rispetteranno il contesta ambientale mentre le varie strutture saranno raggiungibili prevalentemente attraverso percorsi a piedi nel verde, “animati” da eventi naturali, luoghi di sosta e incontro. La società Santo Stefano si impegna a piantare molti nuovi alberi di specie locali. È previsto un servizio bus con navette per i clienti per limitare il più possibile – scrivono i progettisti – la circolazione di mezzi privati nell’area e quindi per ridurre al minimo lo smog.
E ORA LA RATIFICA
Si prevede che vi lavoreranno dai 60 agli 80 addetti. «L’intervento punta fortemente anche a sanificare e valorizzare l’area – dice la Società al Caffè -, perciò ci siamo anche impegnati a realizzare fogne e a garantire la depurazione anche ai residenti vicini alla nostra struttura, è nostro interesse perché dobbiamo salvaguardare le falde». Adesso la Giunta regionale e il Consiglio comunale di Aprilia andranno a ratificare l’accordo di programma, che indica tutti gli impegni assunti dalla società e dal Comune. «Dopodiché contiamo di aprire il cantiere entro il 2019 e abbiamo dieci anni per fare tutto», annuncia la signora Milva Bartolini, contitolare della Santo Stefano Terme Spa.
Francesco Buda