Concluso il lavoro dell’Organo Straordinario di Liquidazione che ha guidato l’uscita dal dissesto finanziario del Comune di Terracina. 6 anni e mezzo di lavoro che hanno portato a scoprire tante strane spese: oltre 70 mila euro (non assistiti da documenti amministrativi e contabili) di servizio bar durante commissioni e consigli comunali, la Terracina Ambiente che tra il 2007 e il 2011 nasce, si indebita, viene posta sotto sequestro e in amministrazione giudiziaria, infine fallisce. E poi le manomissioni del sistema informatico certificate dalla Guardia di Finanza, pareggi di bilancio apparenti, ma irreali, anticipi di tesoreria al massimo dello scoperto per anni (8 milioni) e conseguenti interessi, sentenze di condanna per danni erariali, relazioni e richieste della Corte dei Conti completamente ignorate. Si assumevano frotte di persone con agenzie di lavoro interinale, salvo poi non pagarle e condannare il Comune a risarcimenti milionari, centinaia di consulenze. Il tutto arriva a 110 milioni di euro e 1265 creditori alla porta. Quasi 7 anni di sacrifici dei terracinesi e tagli ai costi della politica che hanno costretto assessori e consiglieri a lavorare per anni pressoché gratuitamente. “Oggi Terracina è un Comune nuovamente credibile e affidabile per le ditte e gli istituti di credito – spiega il Sindaco Nicola Procaccini – l ora possiamo pensare di alleggerire progressivamente la pressione fiscale e contemporaneamente riprendere a progettare opere pubbliche che, per paradosso, sono state molto più numerose in questi ultimi 7 anni di dissesto rispetto ai decenni precedenti grazie alla capacità di intercettare risorse e dialogare con istituzioni pubbliche e privati cittadini. Non è ancora finita del tutto, ma ci siamo tolti un macigno enorme dalle spalle”.
28/03/2018