Questa mattina i militari del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale del gruppo carabinieri forestale di Latina hanno eseguito il provvedimento di sequestro preventivo dell’area di 985 mq di collegamento tra i due fabbricati originari e funzionale al complesso commerciale denominato “Sport 85”. Il provvedimento, emesso dal G.I.P. Mara Mattioli, su richiesta del Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, non interessa i fabbricati ove si svolge l’attività commerciale di rivendita di articoli sportivi e non. «In particolare – si legge nella nota inviata alla stampa – con due titoli edificatori è stato realizzato, in aderenza ai fabbricati originari, un primo ampliamento e cioè una tettoia in ferro di 480,00 mq, che consentiva il collegamento interno tra i medesimi. Con il successivo permesso a costruire rilasciato, è stato autorizzato un ulteriore ampliamento della tettoia esistente, attraverso la realizzazione ex novo di 2 porzioni di tettoia per complessivi 415 mq. Ampliamenti ritenuti non legittimi in quanto nell’area interessata risulta ammessa, in relazione alle previsioni di PRG, esclusivamente la costruzione di edifici ed impianti al servizio della piccola industria ed artigianato. Sia la tettoria di 480 mq che quella di 415 autorizzata con permesso a costruire, costituiscono nuova superficie per complessivi 895,00 mq. La maggior parte della superficie delle porzioni di tettoie sono state chiuse su tutti i lati con vetrate e film di plastica e collegano i due preesistenti fabbricati creando in tal modo un corpo unico, con conseguente ampliamento dell’attività commerciale condotta dalla ditta “Sport 85” attraverso un aumento di volumetria di circa 895,00 mq. Tali opere, funzionali alla preesistente attività commerciale degli originari fabbricati, con conseguente aumento di volumetria, risultano in contrasto con le previsioni di PRG e con la natura giuridica dell’area avente destinazione artigianale/produttiva comportando un illecito mutamento della destinazione d’uso. Attraverso il susseguirsi di atti illegittimi si è consentita una illegittima destinazione commerciale totale non solo dei fabbricati preesistenti ma anche delle correlate aree originariamente non interessate dall’edificazione, con rilevante incremento delle superfici destinate ad uso commerciale su area artigianale/produttiva, permettendo la realizzazione di un imponente complesso edilizio su un’area ove le prescrizioni del PRG non lo consentivano». Nei guai l’amministratore della società, il direttore dei lavori, il funzionario istruttore capo UOC del permesso a costruire ed il dirigente firmatario del permesso a costruire.
22/03/2018